Il Punto sul Mulinello

Il Punto sul Mulinello

Vi siete mai chiesti da dove derivi la parola spinning? Chi non mastica inglese può sempre attivare la funzionalità di traduzione del famoso motore di ricerca Google e digitare il termine “spin”. Ecco che il mistero è ben presto svelato: il verbo “to spin”, infatti, significa girare, avvolgere, mulinare. Da qui il nome della tecnica, lo spinning. Ora, se è vero che le nostre esche artificiali possono essere animate grazie alla sensibilità del nostro braccio e dal suo prolungamento, cioè la canna, è anche vero che l’azione meccanica di recupero, più o meno rapida, è determinata dal mulinello. Non solo, il “mulo” (come molti amano chiamarlo affettuosamente) risulta determinante nel buon esito del lancio ma soprattutto del combattimento, questo grazie alla frizione che consente di indebolire la preda smorzandone le fughe.

Componentistica
Sarà pure una considerazione banale, ma per praticare lo spinning occorre proprio un mulinello da spinning. Dimentichiamoci, dunque, diavolerie varie come i dispositivi bait runner, instant drag e fighting drag; le proprietà che dovranno caratterizzare il nostro mulinello sono ben altre, a partire dalla resistenza all’usura (continua sul giornale).