Tre Sardi Mondiali

"Forse è solo una mia impressione... mi pare che la pesca ricreativa, subacquea compresa, stia vivendo un momento favorevole, forse cruciale. Dal punto di vista agonistico c’è un gran risveglio con attività a tutti i livelli. Un fatto, in particolare, mi pare significativo. Forse è solo una goccia d’acqua nel mare... forse. I lettori più attenti non avranno scordato l’articolo di Sanda Delija (MP novembre 2017), sarda acquisita, regina assoluta dell’Asinara, ormai votata alle grandi profondità con la passione della pesca subacquea. Sulla stessa scia, il contributo di Cinzia Cara (MP agosto 2019), rafforza la presenza femminile, in uno sport da sempre a esclusivo appannaggio dei maschietti più temerari.”. Apriva, più o meno così, l’articolo con la giovane Cara protagonista, oggi chiamata a difendere il tricolore, in quel di Arbatax al Campionato mondiale femminile di pescasub di metà settembre. Certo, allora era prematuro immaginare un futuro così felice e fortunato, ai massimi livelli, per la nostra portacolori e pensare a un’eventuale partecipazione a una competizione di così alto livello sarebbe stato un azzardo. È anche vero che si tratta, per le ragazze, del primo titolo iridato in palio, costruito quindi su una base ancora da allargare e potenzialmente esplosivo. Ma nel frattempo la giovane agonista, dal 2019 anche lei nel gruppo Cressi, si è data da fare e nel mezzo delle numerose esperienze maturate in questi ultimi due anni, ci mette in mezzo un corso di pesca in apnea, un altro sulla compensazione e una pesantissima medaglia d’argento al Campionato italiano femminile (il primo), e ancora tante, tantissime uscite in mare. “Mi sono innamorata della pesca in tana, ma non voglio avere alcun limite e per quanto riguarda la profondità, ho già toccato i 28 metri in apnea e spostato sensibilmente verso il basso la mia quota operativa col fucile. So che sarà un mondiale difficile e molto impegnativo. So anche che scenderanno in acqua atlete più mature e molto esperte, ma, se per qualche motivo avrò l’occasione d’immergermi, ce la metterò tutta per fare la mia parte”.

“Cristian, attualmente, è dato dal popolo dei nuraghi come l’uomo più in forma, una presenza imprescindibile nel team di punta già dal 2018, quando, in Portogallo, nell’ultimo Wsc, si è rivelato uno degli azzurri più forti e affidabili”.


Uomini
Il circolo dei sardi, sott’acqua, in questa gara all’ombra delle Rocce rosse, raddoppia in ambito maschile. Sono infatti due gli atleti col vessillo dei 4 mori: Cristian Corrias e Dario Maccioni. E guarda caso, oltre a essere i pilastri della nostra rappresentativa, rivestono lo stesso ruolo nel team guidato da Marco Bardi, a caccia dei pesci d’Ogliastra e del gradino più alto del podio. Cristian, attualmente, è dato dal popolo dei nuraghi come l’uomo più in forma, una presenza imprescindibile nel team di punta già dal 2018, quando, in Portogallo, nell’ultimo Wsc, si è rivelato uno degli azzurri più forti e affidabili. Oggi, nonostante le difficoltà dello scorso anno agli assoluti in Puglia, Cristian è notevolmente maturato, e presenta una forma psicofisica all’altezza dell’impegno. “Probabilmente sarà una gara da impostare in tana ma sarebbe un rischio molto grande rinunciare a priori al pezzo grosso, alla cernia. Certo, alla fine sarà il mare a determinare la strategia. Vedi onde, termoclino, limpidità dell’acqua e tutti i fattori che di norma influenzano le scelte, compresa l’azione degli avversari. Il campo gara è di certo impegnativo con quote operative importanti do- ve spagnoli, greci e ciprioti sanno muoversi bene. Ci vuole fortuna - prosegue il campione - anche perché giocare in casa, da una parte aiuta, ma, dall’altra aumenta la responsabilità per via delle aspettative.”. L’ultima volta del mondiale in Sardegna è stata nel 1989, 32 anni fa, a San Teodoro. Vinse Mazzarri con Molteni e Riolo quarto e quinto. “Certo - conclude Cristian - mi farebbe piacere fare una bella figura, la dedicherei a Bruno col quale nel 2018 a Sant’Antioco, vinsi il Campionato italiano”.

A Dario Maccioni è invece ascritta la miglior prestazione italiana del mondiale ancora precedente, nel 2016, in Grecia a Syros. Il team vinse l’argento. Dario vanta, anche lui una forma eccellente, in crescita, e lo testimonia la vittoria dell’ultima gara di Marina piccola, guarda caso in squadra con Cristian e un altro campione, anche lui in passato vestito d’azzurro, Massimiliano Barteloni. Si prospetta un campionato per profondisti, con qualche parallelo a quello greco, sul filo dei 50 metri, e questo sarebbe un punto a favore di Dario, il quale, vista la dimestichezza mondiale nella caccia alla cernia, potrebbe anche… Il circuito sarà di base all’Arbatax Park Resort, dal 16 al 20 settembre, una struttura eccellente che si adagia nella macchia mediterranea e si spinge fino al mare azzurro e limpido di punta Frailis. Il parco è un’oasi naturalistica di 40 ettari che ospita fauna e flora tipici e un orto biologico i cui prodotti vengono consumati nei ristoranti del resort. Comunque vada, sarà, per tutti, una piacevole permanenza.