Spinning

L'immensità del mare con tutte le sue forme è un quadro unico, e quando il sole si alza all’alba o tramonta la sera quel quadro diventa magico, stupendo, sembra un’opera uscita dal talento e la fantasia di un pittore fiammingo. Dall’alto di un’imponente scogliera

Chilometri e chilometri di sabbia e un mare “gigante” davanti, con onde e schiuma bianca come la neve... certo un ambiente simile può scoraggiare il lanciatore che si chiede: ma in tutto questo immenso come cavolo faccio a fare strike con la spigola? Beh, il modo c’è, basta seguire

Questo micidiale predatore è ormai ben noto agli spinner sardi, ma anche ai tanti lanciatori che arrivano da altre parti d’Italia con la grande voglia di misurarsi con il voracissimo cuda nelle acque sotto i nuraghi. La Sardegna è uno degli spot migliori per il “predatore oscuro” e tanti

Mai, da ragazzino, avrei potuto pensare che un bel giorno sarei riuscito a pescare un barracuda, se non da una barca al largo di qualche isola caraibica. Fino a pochi anni fa, infatti, questo pesce l’abbiamo visto un po’ tutti soltanto dietro uno schermo, in un documentario o in

Chi pesca in mare conosce bene, a prescindere dalla disciplina praticata, il nemico numero uno della propria attrezzatura: la salsedine. In caso di la rottura di un mulinello o di una canna (eventi tanto imprevisti quanto repentini) siamo capaci di passare notti insonni, palesando a tutti il tocco della “sfiga”

Pomatomus saltatrix, questa è la sua denominazione scientifica. Non so per voi ma secondo me, a sentirlo così, è un nome abbastanza inquietante. Oltre oceano l’hanno simpaticamente ribattezzato “bluefish”; dalle nostre parti, in maniera molto più diretta, l’abbiamo chiamato pesce serra per via del suo particolarissimo, direi unico,