Esche finte e tecnica possono apparire basici o poco sofisticati ma, per avere successo nelle traina con artificiali, occorre comunque raggiungere un non semplice equilibrio tra attrezzatura e sensibilità.
Quando le giornate si accorciano e il mare torna a respirare dopo il caldo estivo, i pescatori di traina sanno che è il momento giusto per rimettere in moto le canne. L’autunno è la stagione d’oro della traina costiera: il pesce foraggio si avvicina alla riva e con lui arrivano i grandi predatori - lampughe, barracuda, alletterati e piccoli tunnidi - pronti a inseguire, attaccare e regalare forti emozioni.
Un mare che si risveglia - Da settembre in poi, il sottocosta diventa teatro di un’intensa attività alimentare. La catena trofica si riattiva e con essa la traina con gli artificiali, una tecnica che, pur apparendo semplice, richiede sensibilità, precisione e qualche accorgimento tecnico che può fare la differenza tra una giornata qualunque e un carniere memorabile.

Attrezzatura leggera - Per la traina costiera bastano una o due canne leggere da 180-210 cm, con un’azione intorno alle 6 libbre, abbinate a piccoli mulinelli rotanti o fissi (taglia 6000-8000). Il filo? Un monofilo tra lo 0,30 e lo 0,50, mentre il terminale dovrebbe essere lungo almeno dieci metri in fluorocarbon o fluorine, con diametri dallo 0,20 allo 0,40, in base alla taglia delle prede e al tipo di artificiale. Più sottile è il terminale, più naturale sarà il nuoto dell’esca. Con piccoli artificiali, non superare lo 0,25; per i minnow da 13 cm, si può salire fino allo 0,40.
Gli artificiali della differenza - La scelta delle esche è il cuore della traina costiera. Si può spaziare dai classici cucchiaini metallici da 4-8 cm — come il sempreverde Gran Pescatore — alle piumette con testina piombata o agli octopus colorati. Ottimi risultati anche con i siliconici Raglou Ragot da 5 a 12 cm, morbidi e dinamici. Per i predatori più decisi, i minnow da 5 a 13 cm restano un must, da scegliere in tonalità naturali con mare limpido o più sgargianti in acque torbide o nelle ore di alba e tramonto. Velocità ideale di traina: 2,5 – 4,5 nodi.
Regolatela in base al tipo di artificiale e al suo movimento in acqua.

Affondare al punto giusto - Una delle chiavi del successo è sondare più strati d’acqua. Si può pescare con tre o quattro canne, ognuna impostata a diversa profondità. I piombi a sgancio rapido restano la soluzione più pratica, ma anche gli affondatori idrodinamici e i fili affondanti (dacron o monel) offrono ottimi risultati.
Assetto per principianti - Una canna in superficie senza piombo; una con 100 grammi di zavorra; una con 200–300 grammi; una quarta con dacron piombato (per i più esperti).


Manuel posa soddisfatto con una meravigliosa lampuga e un carango mediterraneo (Caranx crysos).
La mitraglietta - Dalla traina d’altura arriva una trovata geniale: la mitraglietta, o filosa. Si tratta di un terminale di 2-3 metri con 5-6 piccoli artificiali montati in serie (octopus o Raglou) e un artificiale più grande in fondo. Il risultato è un branco in fuga che scatena l’istinto predatorio di tunnidi e lampughe.
La traina a mano - Negli anni Ottanta, nel Golfo di Napoli, bastava un sughero, qualche metro di nylon intrecciato, un piombo a oliva e una piumetta costruita a mano con piume bianche e cotone rosso. Trainando a 2-4 nodi, le catture erano lampughe, palamite e alletterati da 2 a 4 chili. La sensazione dell’abboccata, secca e violenta, arrivava diretta al dito, lasciando spesso piccoli segni e un sorriso stampato sul viso.

Emozioni autunnali - La traina costiera autunnale è una danza tra pazienza e adrenalina. C’è il silenzio delle prime luci dell’alba, il riflesso del sole sull’acqua, e poi quel colpo secco che rompe la calma e piega la canna. Ogni uscita è una scommessa con il mare, un incontro tra tecnica e istinto, tra uomo e natura. E quando il mulinello inizia a cantare, si capisce che tutto — attesa, preparazione, dedizione — è valso la pena.
Scheda tecnica
Tecnica | Traina costiera con artificiali |
Attrezzatura | Canna light 6 lb, mulinello 6000–8000 |
Fili | Monofilo 0,30–0,50; terminale fluorocarbon 0,20–0,40 |
Velocità di traina | 2,5–4,5 nodi |
Prede | Lampughe, palamite, alletterati, barracuda, tunnidi |
Periodo ideale | Settembre – Novembre |
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