Karima SuperStar

Due gare in un mese e grazie alle aguglie imperiali, due vittorie consecutive. Karima, senza limiti, chiude la stagione agonistica 2023 di traina d'altura, come meglio non poteva sperare. I giochi si riapriranno la prossima primavera e tutti sanno qual è il team da battere.

Non si è ancora spenta l’eco dell’Igfa Mediterranean Championship disputatosi a fine luglio a Porto Rotondo, che nelle stesse acque, con pari condizioni meteorologiche, si ripete il miracolo del Tetrapturus belone. L’aguglia imperiale, il rostrato icona della pesca sportiva nel Mediterraneo e del catch and release. E infatti, a distanza di un mese esatto, il trofeo Porto Rotondo Offshore Classic, per la regia della Fishing division dello storico Yacht club locale, ha ripreso e a tratti anche superato, le performance prodotte nell’happening in stile americano. Su tutto valgono i 10 strike attribuiti a Karima, dei fratelli Guastoni, Davide e Daniele, un record assoluto, mai registrato in gara, in una sola manche di 8 ore. Se vogliamo però, oltre la conclamata presenza del rostrato a poche miglia dalla costa, forse in questo exploit è nascosto lo zampino di Sandro Onofaro.

Karima, l'invincibile! Il Portofino dei fratelli Guastoni difenderà il titolo il prossimo anno.
Marbea in primo piano e Yellofin a tutta velocità verso il campo gara.

L’edizione 2023 dell’Offshore Classic, gara di traina d’altura, ha proposto infatti un nuovo regolamento con la limitazione alle 20 lb, costringendo gli equipaggi all’uso di una attrezzatura adeguata con settaggi ancora sconosciuti, molto più sportivi e, appunto, forse più catturanti. Oppure è solo una fortunata coincidenza. In verità, il festival dell’aguglia che si è sviluppato nelle due giornate, deriva anche dal regolamento, volutamente inclinato a favore del rostrato. L’unica specie che nel periodo avrebbe potuto fare concorrenza al belone è l’alalunga, abitualmente presente in acque più profonde, ma poco valorizzata dal punteggio attribuitogli.

L'equipaggio di Yellofin: Roberto Morandi, Max Molinari, Paolo Perazzo e Giancarlo Cajani.

Così, un po’ per questo, un po’ perché probabilmente molti tonni bianchi non c’erano, la ribalta era tutta per sua maestà l’aguglia imperiale. E in questo gioco che si è sviluppato in due giornate, una più emozionante dell’altra, a un tiro di schioppo da Tavolara, a fare la parte del leone è ancora Karima con i fratelli Davide e Daniele Guastoni al comando. A bordo ancora le due new entry promosse al trofeo Igfa, ormai ufficiali componenti del team: Nicholas e Christian Corti.

Tre immagini dell apreda sottobordo e il rilascio finale.
Ancora il magnifico equipaggio di Yellofin, l'unico che ha portato pesci in banchina.

Ma non è stato per niente facile. Tutti hanno combattuto per vincere… quasi tutti! Sul campo Joker ha perso 600 punti nella prima giornata, ma ha sempre mantenuto acceso il Vhf per le continue comunicazioni di strike. Yellowfin è stata in linea con la regola: non basta essere bravi, ci vuole anche un pizzico di fortuna. E in questo Offshore classic, sono stati unici. L’unico equipaggio che ha portato il pesce in banchina: una bellissima lampuga e un alalunga al primo turno e un’altra il giorno seguente, con il rilascio di un’aguglia all’esordio. Ma la fortuna… Dada, in versione mista, con le forze nuove pronte a farsi strada e l’esperienza di chi di pesca ne ha masticato un po’, è salita sul podio grazie a tre rilasci la prima giornata e due la seconda. Ma il Gattuso della situazione, quello che non molla mai, a Porto Rotondo è stato ancora una volta Marbea. Linguanti e bro, si sono svenati, ma con 4+2 aguglie hanno dovuto arrendersi: una cosa è il centrocampista, l’altra è l’attaccante. In conclusione, a mente fredda, riprendendo le espressioni da bar, dette ora e dimenticate un secondo dopo, un’altra verità, che non smentisce quella ufficiale, forse c’è.

Il podio al completo
Gli invincibili: Nicholas Corti, Davide Guastoni, Christian Corti, Daniele Guastoni. Col gelato Sandro Onofoaro presidente dello Yacht club Porto Rotondo e le piccole di case Guastoni.

Collegando il tutto, in particolare la magnificenza delle esche che i Guastoni avrebbero importato dal Messico e battezzato nel torneo internazionale Igfa del mese precedente, si scopre che in quest’ultima tornata a fare la differenza non sono i manufatti del tricolore tropicale verde-bianco-rosso, ma quelli a chilometri zero dei quattro mori. Non si è ancora scoperto se il Marco Turchi di Boatandfishing chiamato in causa, refugium peccatorum del circo galleggiante gallurese, abbia particolari simpatie per i gemelli milanesi, fatto sta che la velata e involontaria ammissione di Karima, sempre che venga accertata la sua veridicità, potrebbe modificare, nel nord est, le strategie agonistiche in campo di pesca, e rivoluzionare le finora stabili quotazioni dei più affermati bookmaker.