Calamari di Corsa

Calamari di Corsa

Siamo esattamente a metà gennaio, al terzo appuntamento di Sardegna Pesca Club, a Giorgino, per il raduno di eging firmato Jatsui. Il copione non cambia. Arrivo presso il ristorante Non solo Mare, perfezionamento dell’iscrizione, ritiro di gadget e dotazioni di gara, e poi a disposizione dell’organizzazione. Qualcosa però non va per il verso giusto. Gli orari non vengono rispettati e così Ilaria è costretta a tirarla un po’ per le lunghe. La novità è che il campo gara comprende anche la spiaggia davanti al ristorante. In effetti tanto aggiunge un po’ di pepe per la curiosità del nuovo spot, in verità non accessibile completamente. Quasi 50 concorrenti, terminate tutte le operazioni e il veloce briefing, sono pronti a misurarsi, soprattutto in quel magico spot che l’esperienza ha promosso il più affidabile, leggi testata di molo. E così, chiamati a gruppi, i concorrenti si posizionano sul campo gara. I primi hanno preferito, di corsa, occupare le posizioni più estreme, ma anche la spiaggia ha riscosso un buon successo. Il tempo, nonostante le incertezze me-teo, si mantiene buono e quel po’ di vento aiuta gli occupanti della spiaggia. Meno fortunati per la posizione, quelli arroccati sugli scogli con vista Cagliari. La corrente in alcuni punti è sostenuta e non sempre il fondo è pulito. Sono questi rischi calcolati, ma in partenza l’attività sembra concentrata in testata di molo dove in breve successione temporale si registrano le catture di Michele Arca Sedda, alle 17,15, la prima. Quella di Gianluca Mura, anche lui “a luce”, sempre seppia. Con le tenebre è Marco  William a gridare “cattura”, ancora una seppia. Seguito a ruota da Raffaele Melis che salpa l’ennesima seppia. E siamo ancora nel moletto. Qui, nel versante che guarda la spiaggia, succede l’impossibile. La cattura di una sogliola. Michele De Nicola è l’imbarazzato e sfortunato autore, visto che la specie non porta punti, al di là della cronaca. Walter Garau, da Sant’Antioco, chiama il primo calamaro della serata, sempre dal molo, versante esposto a NE.
I calamari sembrano avere il sopravvento sulle seppie e così anche Maurizio Manca, dopo qualche ora di nulla, non si fa sfuggire l’unica dolce cattura che gli passa a tiro, nella sua comoda postazione sulla sabbia. E per chiudere in bellezza, è la sorridente Federica Mudu che non smentisce il trend e, dopo una pausa di riflessione legata alla corrente e agli intrecci che arrivavano da destra e sinistra, riscatta la sua credibilità sportiva con un bel calamaro da quinta posizione. I carnieri in generale non sono pesanti e le catture sono tutte singole, ma in finale… In finale è la spiaggia che regala a Federico Riva la sua prima e unica cattura.

Un calamaro cercato, in extremis, in area “border line”, troppo vicino alle rocce. Una cattura sudata e contesta ma giustificata da Tore Aiana, direttore di gara, a cui non è sfuggito un particolare che convalida la cattura. L’ultima cattura della serata. I riflettori si riaccendono davanti al chioschetto, con la bilancia messa a punto e la cesta col pescato in bella evidenza. Si procede senza ordine, dando il peso a ognuno dei fortunati e quando le operazioni sono finite è il momento di Ilaria, in concentrazione sui numeri. Ed ecco la classifica, pronta, ma segreta. La suspance dura fino all’ultimo, perché rientrano quasi tutti in premiazione. E quasi tutti vengono omaggiati del miele della Cooperativa apistica Mediterranea. E si risolve in pochi minuti, il tempo di chiamare i magnifici tre: Michele Arca Sedda, terzo classificato che vince eging wallet e la canna Falcon Marshal; Marco Williams, secondo classificato che guadagna eging wallet e una canna Jatsui Intrepid Egi; Federico Riva, primo ed assoluto protagonista che grazie al calamaro “border line” vince un mulinello Tica Ursus 3000 e una canna Falcon Old Captain.