Canna d'Oro 2024

Con una prestazione costante nell’arco delle 3 manche, Massimiliano Cabras ha vinto la trentottesima edizione della Canna d’Oro. La gara ha vissuto sul testa a testa tra lo stesso Massimiliano e Manuel Chessa che alla fine, per 250 grammi, si è dovuto arrendere all’amico rivale. 

Partecipare, anche solo in veste di giornalista e fotografo, alla Canna d’Oro, è sempre un’esperienza particolare. La manifestazione è la competizione di surfcasting più longeva del calendario italiano e infatti quest’anno siamo arrivati a quota 38. L’evento è organizzato dal Larus club di Sassari, capitanato da Manuel Chessa ed è inserito nel circuito MP Event. Tre manche a campo libero, con squadre di 3 pescatori che si “mescolano” componendo unità con due “battitori” della stessa società e un “giudice” di un’altra squadra; i battitori scelgono dove andare e, una volta arrivati in spiaggia, il giudice piazza i suoi picchetti tra quelli dei battitori. Il regolamento prevede un limite minimo di 20 centimetri per ogni preda valida. Ogni giorno, alle 15, gli equipaggi partono, ogni 60 secondi, seguendo l’ordine deciso dall’estrazione mattutina. Il campo base è il Montiruju Hotel, accogliente e strategico, vista la posizione mediana rispetto al campo gara che si estende dal comprensorio di Alghero sino a quello di Olbia. Ogni manche termina all’una di notte con la consegna del pescato. Durante la cena, la giudice Alessandra Mureddu sovraintende alla pesatura che permette di stilare la classifica. E poi ogni notte finisce col terzo tempo… 

"La partenza scaglionata, decisa dall’estrazione che avviene ogni mattina, è fondamentale per decidere la strategia. Chi parte tra i primi ha la possibilità di pescare negli spot più desiderati; gli altri devono mettere in campo la loro esperienza e un po’ di fortuna."

La spiaggia di Baia elle Mimose letteralmente invasa dai pescatori.

Prima manche - Fa caldo e soffia un debole levante. Per fortuna con me ho Luciano Vigliani, indispensabile navigatore che mi suggerisce dove andare a stanare i pescatori. Luciano è in contatto costante con Giacomo Lupino, “l’informatico” del Larus che ci trasmette le posizioni fornite dai pescatori. Iniziamo il nostro giro da San Pietro a Mare dove troviamo Mauro Lonis (Coxinas) che ha già un po’ di belle occhiate. A Marina di Sorso ecco Antonio Meloni (Maestrale Porto Torres) con un’orata. A Fertilia c’è Federico Torkamani (Hippocampus Cagliari) con un bel secchio di mormore e oratelle. Giacomo ci avverte che a Baia delle Mimose è avvenuta una grossa cattura. E qui troviamo un raggiante Salvatore Podda (Oltre Mare Nuoro) che solleva un serra di oltre 1,8 chili. Si torna alla base giusto il tempo per assistere alla pesatura. La bilancia premia Manuel Chessa (Larus), Massimiliano Cabras (Ploaghe FC) e Torkamani. Intanto Antonio Brau si distingue nel terzo tempo…

Il raggiante Salvatore Podda col grosso serra, preda più grossa della manifestazione.

Seconda manche - Se possibile c’è ancora più caldo che giovedì. Luciano, Proto Porcheddu ed io, sfrecciamo a tutta velocità verso L’Eden Beach di Sorso. Per la verità avevamo tutt’altro programma, con Luciano che mi avrebbe voluto mostrare la costa est del campo gara, ma dobbiamo recapitare l’esca a un pescatore smemorato. Qui fotografiamo le lecce stella di Fabrizio Serri (Ventu e Mare Oliena) e di Andrea Spanu (Maestrale PT). Proseguiamo verso San Pietro dove Graziano Cau si diverte con le occhiate. Nel comprensorio di Badesi (Riu Siccu, e Li Junchi) in molti rimangono a secco. Nella spiaggia di Marinedda, a Isola Rossa, troviamo Daniela Pasca (Maestrale PT) unica donna in gara e Andrea Farina (Luogosanto) con una bella mormora. La pesatura conferma la serata difficile per tutti, mentre per la classifica si contendono il primato Manuel e Massimiliano. Intanto, il terzo tempo è ancora dominato da Brau…

Andrea Spanu con due lecce stella pescate a Marina di Sorso

“Alla terza manche solo chi ha interessi di classifica continua con l’assetto dei giorni precedenti, gli altri puntano tutto sulla preda da copertina!”.

 Terza manche - Siamo alla resa dei conti. Chi oramai è lontano in classifica si concentra sulla preda “da copertina”, destinando tutte e tre le canne a esche molto selettive. Chi ha interessi di classifica spera nel sorteggio favorevole per raggiungere lo spot desiderato il più presto possibile. Massimiliano Cabras si affida alla sua esperienza e a Porto Ferro dove, una cattura alla volta, costruisce la pescata che gli regala la gara. Manuel Chessa si difende come può ma per soli 2 etti si deve arrendere all’amico rivale. Mario Ruggiu (HCC) emerge da un folto gruppo di pretendenti e con una tre giorni in costante progressione agguanta un meritatissimo terzo assoluto. Proto, Luciano ed io, consci del fatto che ormai il Lady Night di Valledoria è chiuso da tempo, ci dirigiamo verso Baia delle Mimose dove è in atto una sorta di selettiva, con una trentina di pescatori in cerca del serra “scappottatore”. Continuiamo il nostro giro al Porchile dove troviamo Roberto Vigliani (Larus) con le poche oratelle che regala una spiaggia avara. Giacomo ci informa di una cattura insolita a Riu Siccu e qui troviamo Carlo Spiga (Coxinas) con un bellissimo pesce civetta, pescato poco dopo il tramonto. Ma siamo subito richiamati a Baia perché il serra tanto atteso ha deciso di premiare Andrea Spanu (Maestrale PT). Ormai le energie sono finite e con esse anche l’esca. È ora di rientrare alla base, per l’ultima, decisiva, pesatura e per l’ultimo terzo tempo. 

Manuel Chessa e Giacomo Lupino premiano Antonio Brau, inarrivabile nel terzo tempo.

Terzo tempo e premiazione - In ogni gara che si rispetti si finisce in baldoria. Alla Canna d’Oro tutto va triplicato, tanto che sarebbe meglio parlare di “nono tempo”. I ragazzi del Larus hanno avuto la “brutale” idea di inventare uno speciale riconoscimento per la miglior performance da terzo tempo e il trofeo è andato ad Antonio Brau, vero fuoriclasse inarrivabile in questa particolare specialità. Ma siccome Antonio ha confermato il risultato dell’anno scorso ed il trofeo che Manuel e soci hanno voluto dedicargli è stato molto apprezzato e invidiato da tutti, siamo sicuri che l’anno prossimo Antonio, per affermare la sua superiorità, dovrà sbaragliare un’agguerrita concorrenza. La mattina di domenica i pescatori sono accolti da una ricchissima premiazione. Lo sponsor tecnico dei ragazzi del Larus è Yuki, marchio spagnolo che “veste” numerose nazionali titolate, come Francia e Inghilterra. Alla solidità del marchio si affianca l’esperienza di Pierluigi Corrias, l’uomo che ha portato definitivamente “la felicità” (questo significa Yuki in giapponese) anche ai surfcaster sardi. La premiazione proposta dai Larus è impreziosita dalle tante canne offerte dallo sponsor tecnico, affiancato da tantissime aziende locali che hanno supportato in modo egregio i ragazzi del Larus. Ci sono premi per tutti, ma ricordiamo il podio della classifica a squadre con Ploaghe, Larus e Hcc a far festa e i già citati Massimiliano, Manuel e Mario che conquistano il podio assoluto. Per Massimiliano si tratta di un eccellente bis che dimostra la sua bravura, sia nelle gare a picchetto che a campo libero. Un mio ringraziamento speciale deve andare a Luciano e Proto, la cui compagnia e competenza in fatto di spot e surfcasting mi sono state di grande aiuto. Tutti vanno via da Santa Maria Coghinas con bei ricordi e nuove aspettative. I vincitori chiaramente, ma anche gli altri che già meditano la “vendetta”. La Canna d’Oro dell’anno prossimo, per Massimiliano Cabras e Antonio Brau, potrebbero essere quella del tris. Ma in tanti vi aspettano al varco!

Mario Ruggiu, terzo classificato; Massimiliano Cabras, vincitore di questa XXXVIII edizione della Canna d'Oro; Manuel Chessa, terzo classificato.
Maglia rossa a sn, dall'alto, terzi classificati: Diego Pilloni, Mario Ruggiu, Federico Torkamani. Maglia azzurra, dall'alto, secondi classificati: Massimiliano Masala, Gavino Muntoni, Massimiliano Cabras. Al centro, da sn: Marco Ledda, Manuel Chessa, Giuseppe Pilo.