XV Trofeo Planet Fish

XV Trofeo Planet Fish

Quindici anni al top! Questo in sintesi il Trofeo Planet Fish. Tre lustri sulla soglia dei 200 partecipanti. Una avventura iniziata quasi timidamente ma sempre col pieno sostegno degli appassionati che non sono mai mancati, che da sempre hanno sostenuto le scelte e le virate di Luca Toni, ad esempio il trasferimento da Muravera a Arborea, come l’adesione da ben 5 anni al circuito MP Event promosso da Mondo Pesca. Quindici anni terminati in un’edizione da ricordare, sia per i 70 chili di pescato finale e le quasi 1400 prede con una media di oltre 15 pezzi a coppia, sia per i capricci del tempo e relativi rovesci. C’è da dire che la determinazione di Luca ha avuto comunque la meglio visto che la gara si è disputata nonostante le pessime previsioni meteo che davano acqua non solo all’inizio ma per tutta la notte. Tanto, però, nonostante l’acquazzone del rendez vous ad Arborea, al Bar 28, non è bastato a scoraggiare gli aficionados, giunti, come di consueto, da tutta la Sardegna. E visto che la fortuna aiuta gli audaci, dopo lo scroscio di benvenuto, Pluvio, anziché darci sotto, come previsto, ha preferito seguire la gara dall’alto e graziare tutti gli 87 box iscritti. La gara, a chi fosse sfuggito, è la classica a picchetto, su postazione fissa quindi, a coppie, per tutta la notte. Da notare: nessu bonus preda, quindi classifica esclusivamente sulla base del peso. Campo gara: Sassu. E come di norma succede, anche stavolta i focus di attività sono concentrati al calar del sole, soprattutto, e all’alba. Pescetti, si vedrà alla fine, alcuni sotto misura, ma tanti. Tanti, che fanno di Sassu il campo gara più tecnico della Sardegna, l’unico che garantisce un pescato dignitoso, l’unico che rende giustizia sportiva al vincitore, al più bravo. E il più bravo,  il primo settembre di questo 2019, è il box misto Chessa-Diana. Un successo non scontato per la presenza di tanti gossi nomi e campioni, ma assolutamente in linea con i risultati conseguiti, anche singolarmente, dai due, consacrati, in questa quindicesima edizione del Trofeo Planet Fish, quali due degli agonisti più capaci e in forma di questi ultimi anni. A darci ulteriore prova della selettività di questa gara e questa spiaggia è il box n. 2: Cabras - Schintu del Ploaghe fishing club, un’altra forza che primeggia con una costanza da primato e che questa volta, sul podio, spinge il buon Massimiliano ad abbozzare addirittura un sorriso. Per chiudere il commento sul podio, onore color bronzo per la coppia sassarese Rassu-Becugna del Larus Club. Altri due nomi presenti nella top ten delle innumerevoli competizioni che si svolgono in Sardegna, seppur appena staccati in classifica dai box di testa. Gran trofeo e miele sono il giusto riconoscimento per Erasmo Demontis titolare dell’orata di 350 grammi, ricono- sciuta come preda più grossa delle 12 ore di gara. In fondo, in fondo alla classifica, la “fortunata” coppia Ruggeri-Onidi, i quali con una prestazione arti- colata su complicate strategie di alto agonismo (massima resa col minimo sforzo), guadagnano un bel prosciutto a testa. E poi, sul podio anche Francesca Fadda e Ilaria Puddu, entrambe dei 4 Mori Sarroch, rispettivamente argento e oro e Gabriella Brindisi, Gspd Lanusei, bronzo.

L’ultimo lustro
Per celebrare questi ultimi 5 anni del Trofeo Planet Fish - Mp Event, riprendiamo a sommi capi, le vicende più significative delle 4 edizioni precedenti, ad iniziare da quella del 2015 a Muravera, per l’ultima volta presso l’Hotel Elizabeth. 200 concorrenti (record sardo 2015) distribuiti nelle spiagge di Feraxi, Colostrai e San Giovanni. Partono col botto Simone Fadda e Lino Paretta. Poco dopo il tramonto spiaggiano un bel serra ma uccidono la gara. Risulteranno vincitori, nonostante le ottime prove di Andrea Gisellu e Massimo Spanu, secondi e Fabio Agus e Andrea Busonera, anche loro con sole mormore e lecce stella nel carniere. Da notare che solo 5 anni fa il campione 2019 Andrea Diana, era comunque vincitore... del prosciutto. Per il 2016, trasferiti al Falconiere, vicinissimi al cam- po gara, merita l’infaticabile ricerca del predatore di Marcello Carbini e Gavino Dore i quali, solo alle 4 del mattino, riescono a tirare un respiro di sollievo e proseguire fino all’alba con un rassicurante bel serra nel secchio. I fratelli Marcello e Davide Marroccu e Giorgio Galante con Sandro Virdis, macinano mormore e stella e si godono, rispettivamente, i gradini restanti del podio. Il numero 17, ancora a Muravera, non parte bene. Mare calmo e poche prede anche al tramonto. Il serra potrebbe essere la chiave di volta e molti ci credono, visto che al tramonto non girano le mormore. Ma alla fine è la spigola di Alessandro Manconi e Antonio Pettosini a prevalere. Determinati a razzolare alle spese del maggior gufolatore della sabbia, Manuel Chessa e Danilo Gallotta, si esprimono con le mormore e sono secondi. Serra per Marco Anedda e Stefano Ghiani che non hanno smesso di sperare, ma, nonostatnte tutto, sono costretti al terzo gradino. Lo scorso anno, per la prima vol- ta ad Arborea. Si annuncia una gara difficile. Il maestrale è teso e non molla e per finire mancano i riferimenti. Le mormore non sono alle distanze conosciute e neanche tra le alghe si trovano le sparlotte. Solo sul tardi la situazione si stabilizza e chi se ne rende conto per primo è il box Schiavoni-Ruggiu che capitalizza il vantaggio. Sul podio salgono anche Simone Desogus e Stefano Ghiani, secondi e Giovanni Satta e Gabriele Cabitzosu, terzi.