Una Minacciosa Proposta di Legge

Una Minacciosa Proposta di Legge

Buon anno! Passate, si spera, tempeste e alluvioni, arriva minacciosa una proposta di legge. Qualcuno in Consiglio si è preso la briga di redigere un documento per regolamentare la pesca non professionale. Nessuno è contrario a stabilire equilibri, diritti e doveri, ma a quanto ne so la pesca non professionale, se non vogliamo chiamarla (chissà perché?) sportiva o ricreativa o dilettantistica o amatoriale, è già regolamentata con norme condivise accettate e rispettate. Ad essere cattivi, sembrerebbe che dietro il sacrosanto dovere di tutelare l’habitat marino, ci sia la volontà, meno cristallina, di introdurre una licenza di pesca. A giudicare dall’impostazione della bozza, questa licenza porterebbe, come dice Fulvio Calvenzi (Federazione italiana pesca in apnea), “un livello di burocrazia che troverebbe buon posto ai tempi del Politburo del Pcus degli anni sessanta”. In effetti il legislatore in vari articoli riconosce la pesca non professionale, la pesca sportiva, la pesca ricreativa e addirittura la pesca turistica. Ma fin qui… Il problema arriva nel momento in cui si distingue tra categorie di pesca e successivamente tra licenze. In breve un documento non sarebbe sufficiente per praticare pescasub, pesca in semi-immersione, pesca dalla riva, pesca da imbarcazione, pesca al pesce spada e al tonno rosso, poiché la licenza prevede solo tre categorie. E se tutto ciò non fosse sufficiente a scoraggiare chiunque dal solo avvicinarsi al mare, arriva il “libretto di pesca” nel quale annotare entro la fine della battuta, numero o peso delle prede distinto per specie e naturalmente data e ora di inizio e fine. Per concludere, l’art. 26 è intitolato: Limitazioni generali delle catture. No comment! Premesso che ce ne sarebbe ancora, ci stupisce che anziché incentivare un’attività che porta turismo, la si voglia ciecamente, o in malafede, limitare. Ma soprattutto, chi darà da mangiare agli operatori commerciali e industriali che intervengono nel settore? E ancora, chi darà soddisfazione alla popolazione che alla pesca “non professionale”, dedica il suo tempo libero? Signori miei, dateci una risposta e non dimenticate... siamo vicini al giro il boa!