Una Leccia Per Due

Una Leccia Per Due

di Fabrizio farci

Pratico da anni, con i miei amici, la pesca ai grossi predatori, nelle aree portuali. È una tecnica che richiede molta pazienta perché spesso si assiste ad una sola carica in tutta la giornata. Ma ogni volta che c’è uno strike l’emozione è tantissima perché questi pesci superano spesso i 20 chili ed oltre. Come ogni anno, si aspetta con ansia l’arrivo della primavera per iniziare ad ammirare le prime “cariche” dei grossi predatori. Infatti, in questo periodo, serra, ricciole, lecce (e tonni…) fanno una vera e propria mattanza dei grandi banchi di muggini che, noncuranti di ciò che li aspetta, nuotano all’interno del porto tranquilli. La notizia di una grossa leccia “suicida”, arrivata sul trancio di muggine di Cristian Paoletti, ha dato il via alle danze. La presenza dei muggini è ancora scarsa e questo fa ben sperare sulle possibilità di cattura. Infatti se i muggini latitano vuol dire che c’è il predatore! Con il mio amico di sempre Beniamino Angius, vedendo una splendida e favorevole condizione meteo, decidiamo di “provare” un’uscita dedicata alla pesca alla leccia.

L’attrezzatura
Un rapido controllo all’attrezzatura e via, a pesca! Per pescare i grossi predatori dai moli e la leccia in particolare, personalmente consiglio canne robuste, diciamo intorno alle 8 once. Anche i mulinelli saranno altrettanto capienti e robusti. Infatti in bobina devono trovare spazio almeno 300 metri di ottimo filo dello 0,60. Il terminale va costruito con lenza dello 0,90 così da resistere all’abrasione delle fauci, estremamente ruvide, di questo splendido pelagico. Legato alla lenza ecco infine l’infallibile amo: un 4/0 della camor, testato con successo in tante catture passate.
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