Un sardo al mondiale, anzi due

Un sardo al mondiale, anzi due

Nel 1957 la Croazia era ancora una repubblica della Jugoslavia quando ospitò il primo campionato del mondo di pesca subacquea. Allora il gradino più alto lo occupò un italiano, Mario Catalani, e fu di buon auspicio: nel corso delle ventisei edizioni l’Italia complessivamente ha conquistato sei primi posti nell’individuale e otto di squadra. Tutto è incominciato nell’isola di Lussino, che vide un doppio successo azzurro, e tutto, in un certo senso, riparte da lì. Adesso la Croazia ha 53 anni in più ma è molto, molto più giovane.

L’intervista
Si è appena affievolita l’eco assordante delle vuvuzela con un ben giustificato olè (al quale abbiamo fatto coro anche noi italiani), che ecco che s’affaccia un altro Mondiale, infinitamente più silenzioso e molto più povero, con una visibilità che da noi sfiora lo zero. Ma è il nostro Mondiale, quello nel quale ci riconosciamo, quello che riusciamo meglio a leggere, e a capirne, anche se infinitamente lontane dalle nostre, le straordinarie prestazioni offerte da un’elite che a contare con le dita forse bastano due, tre mani. Di questa elite fa parte, a pieno merito, Bruno De Silvestri ( continua sul giornale).