Tricolore DolceAmaroA

Tricolore DolceAmaroA

Andrea Settimi ha conquistato il titolo di Campione italiano assoluto di pesca in apnea 2013 e lo ha fatto alla grande, con una rimonta incredibile da una prima giornata che lo ha visto …esimo. Dopo un paio di podi conquistati nelle ultime edizioni è arrivato al gradino centrale grazie a una bellissima pescata tra cui spiccavano dieci saraghi che gli hanno permesso di guadagnare il bonus per limite di specie. A Concetto Felice, vincitore della prima giornata, va il secondo posto e a Salvatore Natoli il terzo. E i nostri, quelli targati quattro mori? Sono rimasti tutti e cinque in prima categoria, esordienti e veterani, e questo è già un gran bel risultato. Questo l’ordine in cui si sono classificati: Christian Corrias 7°, Salvatore Roccaforte 9°, Bruno De Silvestri 13°, Gianfranco Loi 17° e Dario Maccioni 18°. Sentiamo le loro impressioni a fine gara.

Dario Maccioni
Nato a Cagliari, dove vive, nel ’72, pratica la pesca in apnea da molti anni. Gareggia per il circolo Air Sub, vincendo nel 2009 e nel 2011 il Campionato regionale a squadre, con un terzo posto nel 2010. Il 2012 lo vede terzo nelle selettive sarde e nel Campionato italiano di qualificazione. Guadagna così la partecipazione agli Assoluti 2013. Fa parte del team Cressi dal 2012.
E allora, Dario, dacci le tue impressioni…
In preparazione avevo visto e segnato tantissimo pesce. Durante la prima giornata mi sono accorto che era molto mobile, ma ho fatto l’errore di insistere con la pesca a segnale. La seconda giornata sono entrato in acqua molto più cattivo e ho trovato i pesci cercandoli qua e là. Adesso saprei come pescare lì… Sono riuscito a restare in prima categoria, con un’esperienza in più.

Salvatore Roccaforte
Sardo d’adozione, 37 anni, vive a La Maddalena e lavora come capo custode di un’isola dell’arcipelago. Nel 2009 l’esordio nelle competizioni lo vede secondo al Campionato sardo; lo vince l’anno dopo e passa in prima categoria con un decimo posto. Rimane negli anni successivi in prima, piazzandosi sempre tra i primi dieci.
Salvatore, ti sei affezionato alla prima categoria. A quando il podio? (Parla direttamente della gara).
Prima giornata, primo tuffo a 33 metri: una tanuta da un chilo e duecento, poi cinque ore fra 30 e 32 metri. Mi sono massacrato le gambe. Ho strappato una cernia enorme e sono riuscito a portare al peso cinque pesci validi su sei, arrivando quarto. La seconda ho fatto la partenza su un punto a 32 metri. Mortellaro mi ha seguito ma son riuscito a pescare solo io: due pesci. Sono arrivato 9° in classifica finale, dopo il 4° della prima giornata, dimostrando ancora una volta una costanza di rendimento che mi ha permesso di rimanere sempre tra i primi dieci da quando sono arrivato alla prima categoria.
Qualche rimpianto?
Uno solo. Ho fatto un calcolo facile facile: mi sono mancati tre pesci per vincere. Matematico.

Bruno De Silvestri
Nato a Cagliari 43 anni fa, vive a Sestu. Lavora come sommozzatore dei Vigili del fuoco. E’ il nostro atleta più rappresentativo. Parlano per lui i 3 titoli Italiani assoluti del 2002, 2011, 2012,
l’argento al Campionato Euro-Africano del 2001, il 4° posto al Mondiale del 2004, in Cile, il 9° in Venezuela, nel 2008, il 3° in Croazia, nel 2010, e l’ottavo nel 2012, in Portogallo. Fa parte del team Cressi. Incomincia da subito a parlare e si capisce che il tono è polemico. Le gare vanno fatte; uno deve provarlo che cosa significa… due giorni prima della gara c’è stata una mareggiata… L’acqua fredda ha spinto i pesci nel basso fondo, livellando i valori. Avevo tantissimi pesci tra i 31 e i 37 metri, dopo la prima giornata, chiusa con un quinto posto, pensavo di poter vincere... L’unica cosa buona è che ci hanno comunicato che i prossimi assoluti si terranno a Costa Rei. Noi sardi giocheremo in casa, ma sarà durissima tra noi. Ci sarò, a Costa Rei, per poi abbandonare le competizioni.
Per gli anni in più o l’entusiasmo in meno?
Per entrambi, forse soprattutto per l’età. Potrò concentrarmi per il prossimo Mondiale.

Christian Corrias
Quarant’anni, nato a Cagliari. Vanta buoni piazzamenti alle ultime edizioni dei Campionati italiani assoluti con un ottimo 6° posto nel 2009, a Marsala. Fa parte del team Cressi.
Complimenti, sei arrivato settimo e primo tra i sardi. Questo è il tuo miglior piazzamento in Prima categoria?
No, al Biscione ho conquistato il sesto posto.
Raccontaci com’è andata.
Sinceramente è un risultato inaspettato; è stata una gara un po’ strana. La seconda giornata pensavo di non prendere un pesce: il Maestrale entrato all’inizio della settimana, la mareggiata di mercoledì, il fondale povero di roccia, l’acqua fredda e la visibilità ridotta a zone hanno reso molto mobile il pesce, ribaltando la classifica.
Come hai pescato?
La prima giornata sono sceso tra i 28 e i 34 metri e ho preso una corvina, ne ho strappata un’altra, e tre saraghi sbagliandone uno. La seconda giornata ho portato nove pesci al peso di cui solo cinque validi, tre corvine e due saraghi. Un pesce scartato per cinque grammi e una corvina strappata non migliorano la classifica. Ma le gare sono così. Devo dire che questa edizione è stata la più difficile e quella dove si è pescato più fondo. Cambiamo pagina: a novembre partirò a fare un sopralluogo con Bruno per il Mondiale: sento molto questo impegno.

Gianfranco Loi
Nato 45 anni fa a Guspini, dove risiede ed è titolare di un negozio specializzato in attrezzature per la pesca in apnea, è agonista dal 1993. Nel 2005 ha vinto il Campionato italiano di 3° categoria. Salito in 2° categoria è retrocesso ma è subito risalito l’anno successivo. Ha guadagnato l’accesso per l’Assoluto 2013 con un brillante 5° posto. Ha vinto il Campionato sardo per società nel 2008, 2009, 2011. Dal 2013 è atleta del team Cressi.
L’obiettivo era restare in prima categoria. O no?
Tutto sommato è andata bene; mare mosso, poco pesce, il mercoledì annullato, corrente e visibilità ridotta a seconda della zona hanno falsato i valori in campo.
Anche tu, in preparazione, hai trovato pesci?
Ho cercato tra i 18 e i 32 metri, trovando la maggior parte dei pesci tra i 20 e i 24 metri. Avevo, in comune con Settimi, una bella tana a 28 metri. La prima giornata non me la sono sentita di fare il primo tuffo lì. Lo ha fatto Settimi, e ci ha preso due pesci. Sarei salito in classifica di un bel po’. Peccato. L’importante è fare esperienza.