Tonno in Canna!

Tonno in Canna!

La pesca in drifting ha significato, per tutti gli anni novanta e i primi del nuovo millennio, il sogno di tutti i pescatori sportivi. Questa specialità ha permesso a tanti sportivi italiani di vivere le emozioni che solo i libri di Hemingway sapevano trasmetterci. Le catture di grossi tonni con attrezzature da centotrenta e ottanta libbre riempivano le copertine delle più titolate riviste di pesca specializzate. Dall’Adriatico al Tirreno la febbre del drifting ha toccato tutti i porti italiani determinando un cambiamento epocale tra i pescatori sportivi e tutte le aziende legate al settore. In pochi anni, grazie a questa tecnica, l’Italia si è affacciata nel panorama mondiale della pesca sportiva sia con i suoi atleti che con le aziende che producevano canne, mulinelli e imbarcazioni di successo. In Sardegna il fenomeno è stato vissuto con qualche anno di ritardo e partendo dalle acque di Stintino e Porto Torres, dove nel 1993 sono state organizzate le prime gare di drifting in Sardegna, per arrivare nel golfo di Cagliari con le prime catture del 1996. Nonostante una sicura presenza delle prede da insidiare attorno a tutta l’isola, il drifting non ha preso troppa popolarità come nel resto della penisola. Solo nel nord Sardegna, da Alghero ad Olbia, c’è stata una certa continuità con alti e bassi rinnovando l’interesse con l’annuale gara di Big Game di Porto Rotondo.


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