Sorprese Estive

Sorprese Estive

di Andrea Galiani

Quando si va a pescare con una certa frequenza, alla fine capita di poter raccontare catture insolite, inaspettate, quasi incredibili. Certe esperienze sono davvero strane e non sai mai se verrai preso sul serio. Diventano quindi confessioni che puoi fare solo agli amici perché chi non ti conosce è tentato di pensare che tu stia raccontando fesserie. Ma nella stagione estiva queste catture possono capitare più di frequente, un po’ perché le persone che vanno a pesca sono sempre di più nella stagione calda e quindi aumentano le possibilità di fare strani incontri; un po’ perché sono di più le spe- cie che si avvicinano a riva con la temperatura dell’acqua ai massimi annuali. Nelle mie uscite di pesca mi sono capitate situazioni al limite dell'assurdo. Mi ricordo ad esempio di quel pesce spada fatto a surfcasting, dalla spiaggia, a Sa Punt’e s'arena. Il pesce spada è una cattura rara dalla barca, figuriamoci da riva, dalla spiaggia, con esche e attrezzatura mirate a pesci di mole molto più piccola. Quella volta non ho neanche visto l'attacco, intento com’ero a mettere a posto il bagagliaio della mia vecchia Jimni. In tutto saranno passati al- meno 40 minuti e lo spada aveva avuto tutto il tempo di filare oltre 200 metri di 0,40 per poi crollare sotto il “peso” della lenza che faceva vela sotto l’azio-ne della corrente. A me, a quel punto, è rimasto il “semplice” compito di portarlo a riva, ormai esausto. L’avventura la raccontai a pochi amici che poi la riportarono a loro volta ad altri pescatori e alla fine “Radio pesca” diffuse in tutta l’isola la mia epica cattura.

Pochi mesi dopo ebbi la fortuna di finire in copertina su MP. Tra le braccia una grossa leccia pescata in pieno giorno. Non che la leccia fosse una cattura strana. Io stesso altre volte l’avevo pescata, con il vivo. Infatti nel periodo estivo, soprattutto all’alba, le lecce caricano i branchi di muggini vicinissimo a riva e più volte ho dedicato le mie battute di pesca alla ricerca di questo formidabile predatore. Ma quella volta la cattura era stata condita da un particolare curioso: il grosso pesce aveva ingoiato un inganno dedicato alle orate, un granchio vivo, non molto più grande di una moneta, innescato con 2 ami del 4. Immaginate la difficoltà e la fortuna di portare a riva quell’animale… Avrei voluto tenere il segreto per me, ma il pesce era davvero stupendo e meritava di essere omaggiato nel migliore dei modi, con una foto memorabile. Insomma, questa breve introduzione per chiarire che le catture insolite fanno parte del bagaglio di ogni pescatore; anche se rimangono comunque avvenimenti saltuari che si ripetono con una frequenza limitata. E allora, cosa pensereste se vi dicessi che in una sola uscita a pesca, di queste “pazzie” ne ho viste ben tre?

“È quasi a riva, è lei, la spigola che stavo cercando! Ma la sagoma della preda non è allungata e argentea, bensì è un quadrilatero scuro…”.

Cercando la spigola
Quella che vi voglio raccontare è proprio una bella storia, magari da non divulgare troppo, visto che ha dell’in- credibile. Tutto inizia una notte d’aprile. Ormai la stagione delle spigole l’abbiamo lasciata alle nostre spalle ma alcune catture tardive mi suggeriscono di tentarci ancora. In spiaggia con me ho solo il secchio con una manciata di muggini pronti all’innesco. Il mare è grosso, quasi al limite per la delicata esca. Decido di sostituire il classico scorrevole con uno short rovesciato che dovrebbe limitare i garbugli. Non passa troppo tempo che arriva il primo affondo. Vai! Urlo e prendo in mano la canna. Il recupero sembra tranquillo. Poi quando la preda è vicina a riva ecco le prime testate, potenti. È spigola! È spigola! Sono sicuro, ma quan-do il pesce arriva sulla sabbia asciutta ho la prima grossa sorpresa della nottata: non di spigola si tratta ma di sarago. E che sarago, 820 grammi, stupendo. Faccio una foto, lui con mezzo muggine in bocca e la mando agli ami-ci. Tra me penso: “Chissà se mi crederanno…”. Per la verità forse è anche la spiaggia, Costa Rei, che porta a tali risultati. Più volte i miei strani incontri sono avvenuti proprio qui… Intanto le condizioni del mare peggiorano. Il Maestrale che in questa costa soffia alle spalle, ha quasi del tutto appiattito il mare. Aspetto, mi faccio una pastasciutta, suono la chitarra, accompagnando il fruscio del vento. Poi decido di spostarmi nella spiaggia di Feraxi piccola, una delle più indicate per la pesca alla spigola. In più Feraxina è una spiaggia bassa e sono sicuro che troverò ancora delle onde. Quando arrivo le mie previsioni si avverano. Nella debole luce dell’alba intravedo il mare con una bella schiuma. Lancio subito tre canne, tutte innescate con muggine vivo. Ormai il sole sta per sorgere davanti ai miei occhi quando vedo una canna piegarsi di netto. La lenza è in bando, completamente spostata verso un lato. Questa è spigola, sicuro! Le testate non mentono, questa è spigola e pure grossa! Ma come il pesce arriva vicino a riva qualcosa non mi torna, il colore, la grossa testa… le spine!!! Una tracina da 670 grammi ha attaccato il muggine vivo. “E che cacchio!” esclamo incredulo. Ma come si dice: “a caval donato…”. Passa la mattina senza altri sussulti. In acqua ho cinque canne. Intanto inizia a montare il grecale e le onde si fanno sempre più grosse. In cielo 4 nuvole annunciano un cambio di meteo imminente e arriva anche il freschetto. È allora che noto una canna tutta “bandata”, completamente di traverso. Corro e noto che dal rotante manca almeno metà della lenza. Sento che la preda tira in direzione del-la foce. Ma allora questa si che è Lei! È di sicuro una spigola! È pure bella pesante, tira ma non dà le classiche testate del sarago e non può essere un’altra aragna. Inizia una grande battaglia, soprattutto nella secca di fronte, dove tira il doppio. Forte del fatto che in bobina ho un ottimo 0,35 e il finale è dello 0,40, forzo un po’ il recupero. Approfittando di due ondine che risalgono la secca, recupero veloce. È quasi a riva, è lei, la spigola che stavo cercando! Ma quando il piombo arriva ai miei piedi scorgo la sagoma della preda. Non è quella allungata e argentea della spigola. Bensì è un quadrilatero scuro, un rombo chiodato che ha attaccato an-che lui sul muggine vivo. Certo, il rombo è una cattura più frequente quando si pesca col vivo, ma 3 catture “speciali” in una sola uscita…