Skipping Baits

Gli skipping sono artificiali molto particolari che lavorano in superficie e hanno bisogno di un recupero veloce per produrre l’effetto desiderato, ma a volte sono l’unica arma vincente.

In gergo tutti le chiamano “saponette”. Questo perché non hanno certo una forma che ricorda quella di un pesce, così geometriche, rettangolari o a losanga, proprio come il sapone da bagno. Per essere rigorosi ci dovremmo riferire a loro con il termine skipping lures, esche saltellanti. È questa infatti la loro caratteristica: le saponette sono esche di superficie che se recuperate velocemente si muovono come un sasso piatto lanciato a pelo d’acqua, rimbalzando a più riprese sulla superficie del mare. Hanno lo scopo di richiamare i predatori, quando questi si dimostrano svogliati e poco propensi all’attacco. Sono quindi una tipologia di artificiali molto particolare, specifica per un utilizzo in condizioni non comuni. Ma come tutte le esche dello spinning, per funzionare al meglio hanno bisogno di essere usate con l’attrezzatura giusta e con un recupero ad hoc.

 

La schiuma di Portu Banda nasconde un fondo insidioso, con tante pietre che possono essere causa di incaglio. In questi casi un’esca di superficie, armata con amo singolo, è la soluzione ideale.

Recuperi ansiogeni - Se stiamo cercando lecce, lampughe, ricciole o serra, generalmente ci orienteremo verso esche top water. La prima scelta ricade sempre su un walking the dog o su un popper. Ma quando queste esche falliscono e ci sembra che l’unica soluzione sia quella di innervosire i predatori per stanarli e invogliarli all’attacco, può diventare molto utile avere a disposizione uno o più skipping. Chiaramente ne esistono di diverse forme, colori e grammature. Partendo proprio dalle dimensioni si può fare una rozza ma utile classificazione: saponette non più lunghe di 15 centimetri, con un peso sotto i 30 grammi e armate di ancoretta sono eccellenti con le lampughe e i serra; modelli di dimensioni maggiori, più pesanti e armate con amo singolo, sono da preferire nello spinning alle lecce e alle grosse ricciole. Vista la mole delle prede e la loro potenza, avremo bisogno di una attrezzatura da spinning medio pesante. Come finale, è indispensabile usare circa un metro di fluorocarbon dello 0,50 o superiore. In bobina si consiglia dell’ottimo filo trecciato da almeno 20 libbre. Per funzionare al meglio, le saponette devono essere recuperate in velocità. Ecco che quindi diventa importante scegliere un mulinello che abbia un alto rapporto di recupero.

Questo indica quanti giri dello scorri filo sono necessari per ottenere un giro comleto di manovella; indicativamente possiamo scegliere un modello che abbia un rapporto di recupero di 6:1 anche se vanno benissimo anche modelli più “lenti”, con rapporto di 5:1. Le condizioni classiche di utilizzo sono dalle alte scogliere o nelle aree portuali, dove possiamo sfruttare una posizione rialzata per controllare nel modo migliore il movimento dell’esca “skippante”. Ma anche dalla spiaggia, quando il mare è agitato e la superficie si ricopre di schiuma, le saponette possono essere un’arma in più, grazie ai riflessi che trasmettono in tutte le direzioni durante il recupero. Sono inoltre esche dalla forma aerodinamica, adatte quindi quando vogliamo sondare zone molto lontane dalla nostra postazione.

Pescando da una scogliera, in posizione rialzata, si riesce a gestire al meglio il recupero delle esche top water