Scuola pesca alla Lni Villasimius

Scuola pesca alla Lni Villasimius

Pescare in autonomia comporta alcune conoscenze soprattutto quelle legate al come procacciarsi le esche. Questo il punto di partenza della due giorni tenuta da Carlo Leone nelle aule della Lega navale italiana di Villasimius a fine marzo. Un week end di teoria e pratica per una decina di corsisti tra adulti, giovani e donne. Alla base una dispensa di poche pagine e tante, tante informazioni preziose. Carletto rompe gli schemi è apre ai futuri trainisti un mondo sconosciuto e variegato che ridicolizza le posizioni affermatesi più sul sentito dire che sulla pratica. E così dalla voce del fuoriclasse cagliaritano scopriamo che a insidiare i pesci come dentice o ricciola, vanno benissimo, oltre al calamaro e alla seppia, anche il polpo, il sardone, la boga il cefalo e chi più ne ha più ne metta. Da qui, si apre il capitolo elettronica di bordo con l’ecoscandaglio sotto i riflettori. Quindi parlando di esca, come, quando e dove catturala, il discorso, tocca inevitabilmente le prede, i periodi migliori per insidiarle e qualche dritta sull’innesco. La domenica è per la pratica. Quattro o cinque barche prendono il largo alla ricerca di conferme, puntualmente arrivate grazie alle immagini dell’ecoscandaglio, disegnate in aula il giorno prima e i giusti movimenti per far pescare il sabiki. Parla per tutto il poker di Betty Sanna e il bel paragotto di Luca Di Belardino. Che dire, questo è il primo passo, speriamo di arrivare presto anche  al dentice o alla grande ricciola.
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