Ripartiamo con la Fipsas

Ripartiamo con la Fipsas

Sabato 6 e domenica 7 marzo si sono svolte, a Orosei e Arbatax, due bellissime giornate di pesca. Ripartiamo con la Fipsas, questo il nome del progetto, finanziato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con l'obiettivo di evidenziare, grazie a manifestazioni che si svolgono in tutta Italia, il ruolo di forte inclusione che può avere (ha sempre avuto) la pesca. In Sardegna lo sforzo maggiore è stato espresso da Luciano Mereu che ha fortemente voluto la due giorni nel suolo sardo. Per Fipsas erano presenti il consigliere Bruno Dotto e l’istruttore federale Angelo De Pascalis. Il progetto prevedeva la partecipazione di 50 ragazzi (25 per ogni giornata) della onlus Speedy Sport che hanno potuto trascorrere una giornata alternativa, coadiuvati da una squadra di volontari della quale facevo parte anche io. La prima giornata è trascorsa immersi nello stupendo scenario della spiaggia di Su Barone. Con l’aiuto dei tecnici federali noi volontari abbiamo “iniziato” i ragazzi alla pesca, mostrando le varie parature e esche da usare a seconda delle tecniche di pesca. Chiaramente, ancor prima di iniziare la due giorni noi tutor abbiamo avuto le doverose direttive per poter assistere nel migliore dei modi sia disabili fisici che cognitivi. I ragazzi, come sempre succede in queste occasioni, si sono dimostrati i migliori maestri, suggerendoci, con sguardi, gesti e parole, quale fosse la migliore condotta da avere in quel preciso momento. Personalmente è stata quindi un’esperienza grandiosa. Ho potuto infatti conoscere nuovi amici, sia tra i tutor, provenienti da tutta la Sardegna che tra i ragazzi e ragazze della Speedy Sport. Per la verità molte società sarde avevano dato la loro pronta adesione all’evento ma la necessità di mantenere il distanziamento ha “costretto” a limitare il numero di volontari presenti. Come logico aspettarsi, non tutti i ragazzi riuscivano a essere completamente indipendenti nell’azione di pesca. Io mi sono subito trovato benissimo con la signora Pasqualina. Con lei abbiamo naturalmente parlato di cucina. Abbiamo poi innescato vongole e arselle, nella speranza di prendere una grossa orata. In generale si è pescato poco. La giornata è terminata al ristorante, ma noi eravamo già proiettati alla giornata di domenica ad Arbatax. Tortolì e la sua peschiera ci hanno accolto in una tiepida giornata primaverile. La peschiera, ricca di orate, muggini e spigole, ci ha regalato catture non di pregio (per lo più maccioni) ma con una buona frequenza. In questa seconda giornata ho avuto modo di conoscere tutti e 25 i ragazzi presenti perché mi è stato assegnato il compito di rifornire di esche tutte le postazioni e di prestare assistenza nella legatura di ami e terminali. In molti, come detto, non avevano mai pescato e la loro emozione si confondeva con la nostra. Anche questa seconda giornata si è conclusa a tavola nel migliore dei modi. Ci sarebbero da ringraziare tantissime persone, volontari che hanno aiutato e permesso il regolare svolgimento di questa due giorni di pesca. Tra tutti ricordiamo Alfeo Zoni della Lenza Paradiso e Fabrizio Fracassi di Noi Amici della pesca per la Sclerosi Multipla. E poi Federico Pala che ha fatto le riprese dell’evento e Salvatore Ruiu, per il reportage fotografico. La manifestazione ha ospitato un importante evento collaterale, l’esame che ha permesso a 12 sardi di diventare istruttori ambientali di pesca, figure necessarie per far nascere e crescere dei nuovi percorsi didattici che avvicinino alla pesca e alla salvaguardia dell’ambiente, sempre più giovanissimi. Lo sforzo di Luciano Mereu sembra aver raggiunto il bersaglio, ma non finisce qui. Altre iniziative, sempre più coinvolgenti, sono previste a breve. Siamo solo all’inizio.