Riforma dello sport a scopo di lucro

Riforma dello sport a scopo di lucro

Qualche ''genio'' al ministero dello sport dal 2021 (Governo Conte) ha ben pensato di riformare lo sport dilettantistico, e poniamo un accento critico sulla cosa in quanto tutto si può fare, ma arrivare a questa ''Riforma'' cervellotica e cavillosa è davvero da guinnes dei primati .

Ebbene sì, cervellotica e cavillosa perché possiamo annoverare ben 10 passaggi tra leggi, decreti e correttivi per partorire una pletora infinita di adempimenti burocratici e passaggi telematici nonché belle chiacchiere e buoni propositi dallo stile sovietico anni '70. Tanto è lungo e complicato l'argomento che le migliori case editrici pubblicano libri ed e-book informativi .

L'intento critico sul perchè di una riforma, è palesato dai grossi adeguamenti degli anni passati sia legislativi che di ordinamento da parte del Coni, che ha operato ad un buon intervento di informatizzazione del sistema di tesseramento e schedatura degli atleti, dei tecnici e dei dirigenti tramite portale dedicato e registro specifico.
Tuttavia un conto è adeguare ai tempi moderni l'associazionismo sportivo, tutt'altro è legarlo alla Agenzie delle entrate a cui tutti i tesserati sportivi ormai risultano come tali, da apposita registrazione.

Ci domandiamo allora se questa legge non sia a scopo di lucro su Associazioni NON a scopo di lucro! Tutti i politici e il Presidente della repubblica, si sono vantati del riconoscimento in Costituzione del diritto allo sport, ma forse si compiacevano della futura raccolta di danaro proveniente dal settore!

Secondo molti esperti e molti addetti, lo scopo finale del ''legislatore'' è, o meglio sarebbe, l'ordinare o comunque mettere sotto controllo le figure professionali, le collaborazioni o comunque ''il lavoro'' che si effettua sotto l'egida di Asd, Ssd, App e tutte quelle forme associazionistiche in carico al dilettantismo con o senza scopo di lucro o scopi commerciali.
Ma a parere di molti, l'effetto di tale pletora di adempimenti e controlli e passaggi informatici, non farà altro che dimezzare le manifestazioni sportive le collaborazioni e crollare lo sport di base nelle forme più elementari cioè quelle senza scopo di lucro.

Si può mai pensare ad un'insegnante o un impiegato dello stato, nel suo tempo libero e dopo adeguato permesso del capoufficio, possa condurre una Asd di pochi ragazzini e infine trovarsi con un mucchio di cartacce e passaggi burocratici, ricevute e adempimenti da azeccagarbugli per pura passione?
Si può mai pensare che un lavoratore o impiegato nei vari settori civili, coi suoi bei grattacapi giornalieri, possa sobbarcarsi l'onere di contratti ''preventivi'' Cococo e calcoli di esenzione tasse, mediante cumulo di ricevute fiscali e conteggi astrusi, nel proprio tempo libero e il tutto senza scopo di lucro?
Si puo mai pensare che un presidente di associazione debba negare un rimborso spese ad un socio che viene a dare una mano durante un evento, solo perchè abita nello stesso comune, ed eventuali rimborsi di pochi euro, debbano essere pure tracciati con versamento su conto corrente perchè altrimenti si va nei guai con la famigerata Agenzia delle entrate?
Pensate davvero che un presidente di Asd che ha già su di sé ha la responsabilità civile di ciò che organizza per i suoi associati o tesserati occasionali, possa diventare un commercialista-civilista e contabile dall'oggi al domani?
Pensate mai che una insegnate di ginnastica ritmica che aveva una contabilità spicciola, vista l'esiguità dei movimenti contabili, con l'assunzione di un commercialista ed i vari obblighi a cui adempiere, potrà fare una retta mensile a costi decenti per ragazzine alle prime armi?
Pensate che un presidente di Asd possa organizzare un piccolo evento con collaboratori da pagare, chi con rimborso e ritenuta d'acconto, chi con rimborso a piè pagina e relative ricevute, chi con retribuzione per lavoro professionale
ed altri ancora con contratto Cococo. perchè gia inseriti nell'organigramma dell'As oltre a tessere sport e spese varie e poi chiedere contributi di iscrizione alla portata di tutti?

L'unica via per il povero presidente è assumere un commercialista a spese degli associati, degli iscritti o dei fruitori dello sport!
Chi vive di sport di base sa bene dei sacrifici che si fanno in quanto ad auto tassazione, sa bene di tempo tolto alle famiglie per dedicarlo con passione allo sport e sa bene delle suppliche ad amici e soci per aiutarlo a realizzare riunioni,
gare e manifestazioni.

Insomma gli sport minori e le piccole Asd di alcune decine di associati, subiranno un grosso contraccolpo in termini di manifestazioni pubbliche e amatoriali di grande portata, ma non sottovalutiamo il contraccolpo alle tasche dei fruitori ''dell'istruzione'' e dell'avviamento alle pratiche sportiv .

Le grandi società, le polisportive e le palestre a scopo di lucro, sono società già gestite con commercialisti specializzati, con istruttori e tecnici già inquadrati in un sistema organizzato ad arte per il lucro ed il commercio, Ssd , Ssdl sono già attrezzate ed organizzate per le nuove normative e quindi non esiteranno a rincarare la dose e far diventare lo sport un lusso con rette e contributi di partecipazione più esosi e destinati a pochi a discapito delle Asd che sono l'espressione della passione utopistica di pochi uomini e donne che si sacrificano per un ideale sportivo.

Ma torniamo allo sport, lo sport di base insomma, perché è stato messo in Costituzione come un diritto quando una Legge dello stato lo va a minare nelle sue fondamenta, facendo dell'associazionismo senza scopo di lucro un centro di lucro vero e proprio?
Perché un diritto per tutti deve diventare un diritto per i pochi che se lo possono permettere?
Lo chiediamo al legislatore o alla Agenzie delle entrate, a cui tutti noi siamo ormai legati e affezionati?