Ricciole ai 4 Venti

Ricciole ai 4 Venti

Si può scrivere un articolo con una birra in mano? Certo, anzi, in questo caso è un obbligo! Il piacere di questa bevanda si mescola con “l’infogo” che suscitano certe catture, certe emozioni, un certo modo di interpretare lo spinning. Questa tecnica, da lupi solitari, nel sud ovest della Sardegna diventa pratica di gruppo, con il centro di gravità fissato su Infinito Pesca, il covo di Marco Serra a San Giovanni Suergiu. Da qui è un attimo raggiungere decine di spot micidiali, sparsi un po’ in tutte le direzioni. E allora, è quasi ovvio che una gara organizzata da Marco si chiami Rosa dei Venti. I pescatori autoctoni, conoscono e sfruttano tutti i venti e sanno dove andare in base ai capricci di Eolo. È l’alba di domenica 19 marzo e una quarantina di spinner trovano il giusto conforto nella colazione offerta da Marco.

Il raduno è organizzato in collaborazione con Savage Gear che regala a tutti un cappellino, per certi versi il simbolo di chi pesca con gli artificiali. Il menù della gara prevede catture di barracuda all’alba, con long jerk e palette varie che poi saranno sostituite da “soluzioni shore jigging” quando il sole illuminerà il mare e le sue creature. Manco fosse uno chef stellato, il mare risponde esattamente come sperato. Le scogliere, per lo più di Sant’Antioco, si popolano di spinner che già al buio sfornano kuda a più non posso, ma tutti sanno che la classifica sarà fatta di giorno, perché il regolamento prevede punteggi molto maggiori per tunnidi, dentici e ricciole. Ogni cattura è filmata, misurata e “postata” in un gruppo WhatApp dedicato. In questo modo è possibile seguire in tempo reale l’evoluzione della gara e chi vuole può praticare il catch&release: una soluzione fighissima che dovrebbe essere adottata in tutte le tecniche di pesca. Tra le catture dell’alba ricordiamo i due barracuda di Federico Pilloni e Giovanni Salis che si piazzeranno rispettivamente quarto e quinto assoluti. Passata la sbornia da kuda, finalmente e come previsto, con il sole, arrivano le catture importanti. Una spigola di 35 centimetri, grazie al coefficiente, regala a Edoardo Corona il terzo posto. Intanto, in scogliera c’è chi sfodera i pesi massimi (jig oltre i 70 g) e riesce a ingolosire le ricciole. Stefano Sibiriu festeggia con un limoncino (mica tanto “ino” visto che raggiunge i 45 centimetri), ma a esultare per la vittoria è Matteo Pinna, con una ricciola di 48 centimetri.

Che emozioni! La gara alle 11 termina e lascia il posto al classico “terzo tempo”. Savage Gear con i suoi premi e le birrette di rito concludono in gloria una gara da ripetere. Urlatelo ai 4 venti!