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La pesca con il pellet waggler, nemmeno a dirlo, nasce in Inghilterra e l’utilizzo che i nostri amici d’oltre Manica ne fanno è quasi esclusivamente rivolto alla cattura di grossi ciprinidi a galla nelle fisheries, ovvero dei bacini simili ai nostri carpodromi. Il periodo dell’anno che più si presta alla pratica di questa tecnica è sicuramente quello caldo, nel quale i pesci sono più propensi a nuotare a galla. Chiaramente da noi per poter sfruttare al massimo le potenzialità del pellet waggler abbiamo bisogno di ambienti che per conformazione, profondità e fauna ittica presente si avvicinano il più possibile alle fisheries inglesi. Quindi andranno bene laghetti non troppo ampi e dispersivi, con una profondità non elevata e presenza di vegetazione oltre che sulle sponde anche all’interno dell’acqua, quasi a formare degli isolotti tipici delle fisheries. La specie predominante deve essere la carpa ma chiaramente non si disdegnano carassi, pesci gatto e tinche che saltuariamente accettano volentieri, se stimolati a dovere, l’invito a cibarsi negli strati di acqua più vicini alla superficie.

Il pellet waggler
Questo tipo di galleggiante è l’evoluzione dei classici waggler straight piombati con la differenza che la sua forma è corta e tozza. Sono fatti di balsa o plastica e, nei modelli piombati, hanno la zavorra posta nella parte inferiore che va a tarare alla perfezione il galleggiante. C’é anche, nei modelli più sofisticati, la possibilità di levare qualche dischetto per renderli più visibili quando si pesca a lunghe distanze. La parte superiore spesso è intercambiabile per poter variare colore e far si che sia visibile in qualsiasi condizione di luce. In alcuni modelli, sempre sulla parte superiore, sono presenti  delle alette direzionali per renderli stabili in fase di volo, durante il lancio. Ciò che rende questo attrezzo efficace in fase di pesca è il dischetto, di dimensioni maggiori della sezione del pellet waggler, che è posto alla base a ridosso della zavorra. La funzione che ha questo dischetto è quella di far rumore a contatto con l’acqua dopo il lancio, più o meno lo stesso  rumore che i pellet fanno durante la pasturazione con la fionda.
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