Porto Rotondo Offshore Classic

Porto Rotondo Offshore Classic

Sulla eccezionale concentrazione di pesci, individuata nelle acque nord orientali della Sardegna, si è sviluppato, ormai da più di venti anni, un altrettanto eccezionale interesse da parte degli appassionati della traina d’altura. A dare il la è stato certamente il mitico Big Game, nei primi anni 2000, ma a dare continuità all’attività agonistica è stato indubbiamente il circuito The-O’ ideato da Sandro Onofaro, oggi in stretta collaborazione con lo Yacht club Porto Rotondo e la locale marina. Quest’anno sono stati tre gli appuntamenti in calendario, a fine aprile col The-O’ Tuna Edition, a inizio luglio con l’altisonante Igfa Mediterranean Championship e infine l’ennesimo Porto Rotondo Offshore Classic di fine agosto che, ufficialmente, ha chiuso la stagione agonistica 2022. Ed è proprio di questo evento che ci fa piacere scrivere e per diverse ragioni, che incidono su temi quali sportività, sostenibilità e ricerca scientifica. Infatti, fatta salva la consolidata regola che impo- ne il rilascio delle prede più sensibili, come ad esempio l’aguglia imperiale, lo spada e naturalmente il tonno rosso, per la prima volta, il regolamento ha imposto la classe di lenza, ossia la 20 libbre, invece del libero peso, generalmente superiore e in certi casi di gran lunga, che ogni equipaggio ha fino a ieri autonomamente adottato. L’iniziativa non è di poco conto e anzi, merita il plauso incondizionato, per la volontà espressa, di scalare le posizioni, passando alle 12 libbre quanto prima, per arrivare infine alle mitiche 4. E seppur non menzionate nel libro mastro, alcu-ne usanze, come l’impiego, dove possibile, di materiali biodegradabili, sono state caldamente raccomandate. E infine, grazie ai sempre più stretti rapporti, col gigante Igfa di Dania Beach, il contributo alla ricerca scientifica si è concretizzato con l’infissione di ben due tag, uno dei quali addirittura satellitare, su altrettante aguglie imperiali.

“Onofaro, sempre attento alla sicurezza, così come al divertimento degli equipaggi, sposta il perimetro a nord, fino a Caprera.”.


La gara – Day one
Gli sviluppi del regolamento e del briefing di giovedì 25, iniziano al bar dello yacht club per la colazione. Poi tutti in barca col filo da 20 libbre (Momoi Hi Catch) nei mulinelli, e fuori dal porto in attesa del via alle 8:30. Sì, 8:30! Non è uno sbaglio. Finalmente un orario “umano”. Speriamo che i vertici della Fishing division perseverino su questa strada, almeno con la stessa convinzione con cui professano il catch & release. Ma le 8 e 30 sono suonate e gli otto equipaggi si dirigono verso sud, dove il meteo ha suggerito di individuare il campo gara. Ed è subito bagarre. Nibbio parte alla grande! Imbarca due tonni bianchi di fila e segue col rilascio di un rosso, molto piccolo, da 50 punti. Risponde Black Label con un alletterato valutato nella sede suprema 80 punti. Spicy Tuna non si smentisce e come suo solito ci dà dentro con un’aguglia imperiale, naturalmente rilasciata. Poi è la volta di Dada, un tonno rosso… piccolo piccolo. E intanto sono le 13:00. Alfred Gordon si sveglia ma è solo un ancor più piccolo tonno rosso che torna subito a nuotare nel blu della Sardegna. Quasi contemporaneamente Briciola conferma il rilascio di un belone. Così, anche Karima, che in pochi minuti allama un rosso di mini-mo punteggio, ultima emozione della giornata, prima dell’asta del pescato.

La gara – Day two
Altro giorno, altro campo di gara. Onofaro, sempre attento alla sicurezza, così come al divertimento degli equipaggi, sposta il perimetro a nord, fino alla latitudine di Caprera. E tanto piace a Briciola che alle 9:40, per primo, fa registrare lo strike prima e il rilascio poi, di un’aguglia imperiale. Tutto, naturalmente, accompagnato da un video documento che, come da regolamento, certifica il rilascio, anche se, comunque, deve passare al vaglio della giuria. Dopo ben 4 ore è Alfred Gordon che rilancia con un’altra aguglia, la seconda del team e della manche, purtroppo an-che ultima preda di giornata che chiude la tenzone un’ora prima, come da calendario, per facilitare le operazioni post gara. Quindi, nessuna attività alla weight station, nessuna asta del pescato, ma qualche minuto in più per socializzare e bere un drink e fare visita al Boat and Fishing di Marco Turchi.

Conclusioni
I due giorni di pesca si concludono con l’attribuzione dei premi nella terrazza dello yacht club. Carlo Sabatini, Daniele e Davide Guastoni e Nicola Monti, in ordine di classifica, strappano meritatamente gli applausi di tutti gli equipaggi, con gran soddisfazione di Sandro Onofaro, direttore e giudice di gara, che incamera l’ennesimo succes-so della sua creazione.