Pole Feeder

Pole Feeder

Con il meteo incerto e le temperature prossime allo zero, specialmente nelle prime ore del mattino, la pesca nelle acque interne diventa un vero e proprio terno al lotto. Per cercare di portare qualche pesce a guadino si cercano tante scappatoie e quando pensiamo di aver trovato la tecnica giusta da utilizzare, ci rendiamo conto che forse sarebbe vantaggioso avere a disposizione anche qualche particolare caratteristica di un'altra tecnica. Le giornate di pesca in tranquillità, in solitaria, sono quelle che preferisco, perché senza ansie e senza stress, posso sperimentare sul campo ciò che vedo, leggo o addirittura elaboro nelle mia testa quando non sono a pesca. Con il freddo sappiamo che i pesci diventano apatici, svogliati e tendono a saziarsi velocemente. Di conseguenza sono po- co propensi ad assaggiare le nostre es- che. Quelle poche volte che si decidono a farlo, avviene in maniera delicata, quasi impercettibile. In queste situazioni abbiamo quindi bisogno di dosare al minimo la pasturazione, pasturare esattamente a ridosso dell'esca, leggere perfettamente le mangiate del pesce e infine, ferrare in maniera fulminea. Le prime due situazioni le possiamo estrapolare dal feeder e le altre due dalla roubaisienne. Quindi, ricapitolando, utilizzando la lunga canna francese, abbiamo il vantaggio di pescare sempre nello stesso punto e di vedere le mangiate immediatamente con la possibilità di ferrare in maniera istantanea, mentre con il feeder possiamo pasturare esattamente vicino all'esca e, a seconda del tipo di innesco, possiamo addirittura mettere l'esca all'interno della pastura in maniera tale da ridurre a zero la diffidenza dei pesci.

“Generalmente utilizzo una montatura con lenza madre dello 0,18, un pasturatore cage in line, un finale dello 0,14 e amo del 18 senza ardiglione”.

Attrezzature
Fondendo le tue tecniche dobbiamo per forza realizzare una montatura che abbia le caratteristiche di entrambe e nonostante sia estremamente semplice, necessita comunque di alcuni accorgimenti che ci permetteranno di pescare in maniera corretta. Il primo accessorio di cui voglio parlare è il galleggiante, o meglio, del segnalatore di abboccata. Infatti non ha senso utilizzare un galleggiante, perché la montatura non deve essere sorretta. Il pasturatore, sia esso cage, methoh o altro, deve poggiare perfettamente sul fondo, esattamente come nella pesca a feeder. Ci sono diversi tipi di segnalatori tra cui pezzi di elastico, nodi fatti con del filo di lana (tipo trota torrente…). Personalmente utilizzo un'astina in plastica cava, ricavata da un galleggiante inglese, fermandola sulla lenza con tre tubicini in silicone. Pescando in questo modo, diventa fondamentale sondare perfettamente, operazione che viene fatta utilizzando come sonda il pasturatore stesso. Infatti dobbiamo solo posizionare il segnalatore a pelo d'acqua con la montatura in tensione e il pasturatore poggiato sul fondo nel punto esatto di pesca. Per quanto riguarda i diametri dei finali e dimensione degli ami, chiaramente bisogna adeguarli ai tipi di pesci presenti nel luogo in cui intendiamo pescare, tenendo presente che possiamo rischiare anche qualcosina perché la roubasienne, equipaggiata di elastico, meglio se cavo, ci permette di azzardare scegliendo dei diametri abbastanza fini. Generalmente utilizzo una montatura con lenza madre dello 0,18, un pasturatore cage in line, un finale dello 0,14 e amo del 18 senza ardiglione. Il cage lo monto libero di scorrere lungo tutta la lenza, fermandolo alla base con una perlina paracolpi e una piccola girella sulla quale attacco il finale. Come taglia dei pasturatori direi che vanno bene quelli da 15 a 20 grammi al massimo se peschiamo in acque ferme o medio lente, altrimenti se l'acqua scorre veloce bisogna utilizzare pasturatori più grandi ma in questo caso attenzione ad utilizzare canne robuste. Come elastici utilizzo sempre quelli cavi del 2 o massimo 2,2 montati a tensione quasi pari a zero.Così facendo riesco a dosare la ferrata e nelle mangiate di qualche pesce grosso, quindi un po' più decise, ho la possibilità di vedere un parziale allungamento dell'elastico stesso che esce dalla punta della canna. Proprio per questo motivo cerco di scegliere elastici dalle colorazioni fluo ben visibili anche in situazioni di luce avversa.

Il “lancio”
L'operazione che forse richiede maggiormente attenzione e pratica è senza dubbio il “lancio”, se così lo si può chiamare. Per poter posizionare correttamente la montatura in acqua, bisogna utilizzare una fascetta da elettricista montata sul kit della roubaisienne. Infatti se andassimo a far uscire la canna in avanti normalmente, il pasuratore toccherebbe da subito l'acqua andando a disperdere la pastura immediatamente, vanificando così tutta l'azione di pesca. Utilizzando la fascetta si può, dopo aver caricato il pasturatore, appenderlo alla fascetta stessa in maniera che resti attaccato al fusto della canna. Una volta arrivati alla distanza massima, ruotiamo leggermente il fusto della roubaisienne per far cadere in acqua tutta la montatura. È un'operazione che richiede un minimo di accortezza ma nel giro di due tre volte ci si abitua subito e si trovano immediatamente gli automatismi.

Esche e pasture
Come pastura solitamente utilizzo uno sfarinato dolce, giallo, classico da carpa e come esche mais, lombrichi, e bigattini. Inizialmente è preferibile fare un fondo, andando a scaricare due cage e qualche fiondata di mais, senza mai esagerare, perché in questo periodo i pesci tendono a saziarsi rapidamente.

Conclusioni
Una tecnica divertente che vi permetterà di prendere qualche pesce in più nelle giornate fredde; insomma in quelle giornate che dopo poco tempo vorreste smontare l’attrezzatura, tornare a casa e riposare davanti al camino con un bicchiere di vino.