Piscinas di Giorno

La notte e i cambi di luce generalmente sono più promettenti, ma anche di giorno ci possiamo divertire. Se poi la spiaggia che scegliamo è Piscinas…

di Andrea Muntoni

La lunga spiaggia di Piscinas è esposta ai venti occidentali, molto frequenti e a volte violenti durante il periodo invernale. Questi 3 chilometri e passa di sabbia dorata offrono molti punti interessanti, di notte e di giorno. Normalmente nel surfcasting si preferisce andare di notte, sfruttando al più le ore del tramonto e dell’alba. Infatti, in teoria, è con il buio che si attivano i predatori che cercano di sorprendere le prede, aiutati dalla complice oscurità. Ecco perché non si sfruttano quasi mai le ore di luce (alba e tramonto non fanno testo), tanto che in molti credono che “la diurna” sia inutile, tempo sprecato. Ma nelle giuste condizioni si può facilmente sfatare il mito. Io ci ho provato, a Piscinas, con successo!

Punte e canaloni - Piscinas è una spiaggia da 4 stagioni. Con il caldo arrivano i serra, in branchi numerosi, anche se, negli anni, la loro taglia media è diminuita drasticamente. Nei mesi più freddi il divertimento aumenta, con la possibilità di pescare grosse orate, saraghi e spigole. La pesca di giorno offre un sicuro vantaggio: si può vedere chiaramente la condizione del mare, la presenza di eventuali alghe e si possono studiare con attenzione punte e canaloni. Abbiamo detto dei venti occidentali e qui è meglio fare un distinguo. Se soffia vento frontale, le alghe si depositano pressoché sempre nello stesso punto ed è quindi semplice “schivarle”; ma se soffia libeccio, queste si spostano, lentamente, dalla parte più meridionale in direzione dell’estremo a nord, verso Portu Maga e viceversa con il maestrale. Tutto questo di notte spesso costringe alla resa, ma di giorno si può tentare di resistere, cercando le pozze di acqua più pulita. 

Andrea Muntoni solleva la prima spigola della diurna, in una giornata di cielo coperto.

Muggini e seppie - Durante le vacanze natalizie, ho preso qualche giorno di ferie “estive” (le temperature, nonostante l’inizio dell’inverno, erano ancora alte). Le mie tre uscite di pesca sono state tutte in diurna. Insieme a mio figlio Alessandro abbiamo sempre deciso di tentare la fortuna proprio a Piscinas, un luogo che conosciamo molto bene perché vicino a casa. E ogni volta siamo andati con cielo coperto e in scaduta di maestrale, condizioni che da sempre sono ottime in questa spiaggia, sempre cercando di arrivare massimo alle 8 del mattino, per sfruttare tutte le ore di luce. Abitualmente facciamo girare molte esche, ma in generale, le configurazioni sono due: con o senza vivo. Fortunatamente, al contrario di quanto è successo le altre volte, nella prima uscita, nonostante il mare al nostro arrivo fosse molto mosso, il vento era in attenuazione e ciò ci ha spinto ad armare tutte le canne col vivo. Abbiamo avuto qualche strike e due catture. Insomma, risultato raggiunto. Però, nelle uscite successive è andata meglio con la seppia e lo short rovesciato, una paratura mono amo, utile se si vuole lanciare lontano, usando esche voluminose. Abbiamo usato travi con sezioni intorno allo 0,50. La lunghezza e il diametro dei braccioli variava invece in base alle condizioni del momento; il cielo coperto permetteva di camuffare un po’ la lenza e quindi abbiamo potuto usare diametri intorno allo 0,40. Come sempre, per i braccioli è da preferire il fluorocarbon. Le esche che hanno dato i migliori risultati sono state il gambero e la seppia, sia a strisce che intera. Proprio con una seppia intera è arrivata la cattura più importante, un’orata oltre i 2 chili che mi ha fatto dannare non poco. Piscinas in diurna è una opzione da considerare, in inverno, non solo come scelta di ripiego.

Foto aerea della lunga spiaggia di Piscinas. L’unica strada che conduce al mare attraversa le dune del settore settentrionale.

I muggini vivi sono l’esca classica per la spigola. Si conservano normalmente in un ampio secchio pieno di acqua di mare, munito di ossigenatore. Tutti della stessa taglia perché altrimenti i più grandi, con i loro bruschi movimenti, possono danneggiare i più piccoli, rendendoli inservibili. L’esca viva soffre il mare molto formato o con tante alghe, fattori che non permettono soprattutto ai piccoli muggini di nuotare e ossigenarsi.