Omar From the Red Sea

Omar From the Red Sea

L'Igfa Mediterranean Championship, l’eccezionale e-vento che a fine luglio ha richiamato il gotha della federazione mondiale di pesca sportiva, presso lo Yacht club Porto Rotondo, è stato una grande occasione per promuovere le regole etiche dell’associazione e portare avanti un programma di studio e tutela dei rostrati, in par- ticolare l’aguglia imperiale. Tre sono le direttrici in cui si concretizza il pensiero dell’Igfa, il catch and release, ossia il rilascio finale dell’animale; l’infissione di tag per studiare la specie e suggerire misure per la tutela e la conservazione della specie; le classi di lenza per spingere i praticanti anche all’uso delle attrezzature leggere. Nella quattro giorni di luglio, abbiamo incontrato diversi personaggi intervenuti nell’ambìto book dei record Igfa e tra questi Omar Khalifa, un giovanotto egiziano, del Cairo. Omar pesca nel Mar Rosso da quando aveva 10 anni e ancora da 10 anni si è avvicinato al mondo professionistico, in occasione del suo primo tournament organizzato dalla Federazione egiziana di pesca sportiva. Da quel momento per Omar è stato un susseguirsi di successi arrivando, infi-ne, a rappresentare l’Egitto in due campionati mondiali Fips di Big Game, il primo in Francia, nel 2018, a Frontignan e il secondo, l’anno successivo, a Sodwana Bay, in Sudafrica. Sempre nel 2019, il chairman di Igfa Europa, Massimo Brogna, si reca in visita ufficiale in Egitto a El Gouna, sul Mar Rosso, ospite di Mohamed Kaddah, presidente della Egyptian angling federation. In quell’occasione Omar si documenta sui record Igfa e scopre che nessuno dei sei registrati in Mar Rosso, appartiene a un egiziano. È stata una grande delusione per lui, perché consapevole dell’alto livello dei pescatori locali e quindi, forse, solo per una carenza organizzativa, nessuna cattura potenzialmente da record, secondo le regole Igfa, è mai stata documentata e quindi riconosciuta a uno sportivo locale. Ma a questo lui stesso ha messo ben presto rimedio. Infatti, nel maggio del 2020, Omar diventa il primo egiziano detentore di un record mondiale Igfa, grazie alla cattura di un blackbanded trevally di 3,3 kg in all tackle. Un evento a effetto domino, al punto che a oggi Omar vanta ben 8 Igfa world record, mentre atlri 15 sono in attesa di omologazione da parte di colleghi egiziani. Il suo idolo è Gary Carter, secondo lui il Maradona della pesca light tackle. E in effetti, Gary detiene diversi record mondiali davvero impressionanti, tra cui un Blue Marlin di 161 kg con una lenza da 6 lb.  Omar ha imparato molto da lui e grazie ai suoi consi-gli è diventato un vero specialista delle 2 lb. Alla fine del tournament di Porto Rotondo, Omar promette un sacco di belle foto dal Mar Rosso e un bell’articolo, eccolo!

“Omar vanta ben otto Igfa world record, mentre altre 15 richieste, di colleghi pescatori egiziani, sono in attesa di omologazione.”.

L’esperienza
Il Mar Rosso è noto per le sue specie diverse e uniche, come i giant trevally, bluefin trevally, i tonni dente di cane, i pesci spada, i pesci vela, le ricciole, i barracuda, le cernie, i tonni pinna gialla, i mahi mahi e l'elenco continua. La temperatura dell'acqua fa sì che alcune di queste specie combattano più tenacemente che in altre zone del globo. Di solito pesco dalla mia seconda casa, El Gouna. Si tratta di una piccola città situata 30 km a nord di Hurghada, nota per i suoi immobili di lusso e per un porto turistico ben attrezzato che può ospitare circa 500 barche. È qui che ho imparato a pescare e da allora rappresento El Gouna in tutte le competizioni ufficiali locali. Una cosa che ho dovuto imparare, da quando mi sono dedicato ai tentativi di record mondiali Igfa, è la pesca in light tackle, così da poter stabilire o battere altri record mondiali. Il motivo è che, sebbene il Mar Rosso sia ricco di specie, le dimensioni non sono paragonabili a quelle degli oceani. Un mahi mahi (lampuga) in Messico può pesare 25 chili, mentre la taglia media dello stesso pesce, in Mar Rosso, può arrivare al massimo a 5 kg. La taglia media di un tonno pinna gialla in Suda-frica, ad esempio, è di 90 kg, mentre nel Mar Rosso la media è di circa 15-20 kg. Pertanto, per competere a parità di dimensioni e battere un record mondiale o stabilirne uno nuovo, ho dovuto lavorare sulla classe di lenza e quindi dedicarmi a quelle più leggere. Di solito pescavo con lenze da 30 lb, poi ho iniziato a scendere gradualmente fino a lenze da 2 lb. Non ci sono "scorciatoie",  quando si pesca con l'attrezzatura leggera, è una questione puramente tecnica e si tratta di piccoli dettagli. L'attrezzatura pesante può essere “indulgente” di fronte ai nostri errori. Vedi un’imprecisa taratura della frizione o un nodo non perfettamente realizzato e quindi debole, ma quando si tratta di usare l'attrezzatura leggera, tutto deve essere perfetto. Per me è stato come imparare un nuovo gioco, cimentarmi in una nuova sfida che ha messo alla prova i miei limiti e per fortuna mi ha fatto dare il meglio di me stesso. Tutti ci formiamo sui libri, sulle riviste, sui video, ma niente insegna meglio dell'esperienza pratica. La gamma di lenze che uso ora è di 12, 6 e 2 libbre. Ho catturato diversi pinna gialla di 20 kg e oltre con lenza da 12, alcuni sono durati un'ora e altri 3 ore e più. Una volta ho catturato un pinna gialla con una lenza da 6 lb. Dopo un combattimento di 3 ore e mezzo, uno squalo ha deciso di attaccarlo, portandolo di nuovo in profondità e allungando il combattimento di altre 2,5 ore. Il tempo totale è stato quindi di 6 ore, il più lungo che abbia mai fatto fi-no ad oggi.