Occhiate e Corallo

Occhiate e Corallo

di Antonio Arca

Dopo alcuni anni di assenza torna a far parlare di sé il Trofeo Riviera del Corallo. La manifestazione esordì 21 anni fa ottenendo il consenso di tutte le più titolate società isolane. Oggi, con la tendenza di un agonismo diverso ma comunque rispettabile (chiedo venia per il mio sfogo da vecchio, anche di età, surfcaster), le cose sono cambiate e gare come quelle “rally” hanno meno riscontro in numeri e gradimento. Per questi e altri piccoli inconvenienti, che ci hanno colpito negli ultimi due anni, l’affluenza si è rilevata un po' al di sotto delle aspettative. Non è stato così con il pescato che con 140 chili circa, per 75 concorrenti, è stato “quasi” da record. Come da tradizione il dio tempo ha dato il suo contributo riversando un cospicuo volume di acqua, vento e fulmini sugli agonisti, cosa che ha consolidato la tradizione di questo trofeo noto appunto per le bizze metereologiche, mettendo a dura prova la resistenza dei surfisti. Ma veniamo alla gara. Come detto sono state tante le catture. Lo sanno bene Mauro Bardino e Stefano Peana. Per loro non vale il detto “il buon giorno si vede dal mattino” visto che è successo proprio il contrario. I due portacolori del Larus club Sassari avevano deciso di andare in uno spot vicinissimo e molto interessante, lo Chalet, all’inizio della spiaggia di Maria Pia, ad Alghero. Ma il sorteggio li ha fatti partire dopo molte altre squadre e quando sono arrivati in spiaggia hanno trovato tutto occupato. Dopo alcuni spostamenti senza successo hanno deciso di fer- marsi alle Bombarde. Questa da sempre è una spiaggia che non regala molte catture ma Mauro e Stefano speravano di compensare il gap con le ore di più in pesca rispetto a spot più lontani. La strategia si è dimostrata vincente. “Dico solo che la terza canna sono riuscito a montarla dopo più di due ore” ha commentato a fine gara Mauro, “perché da subito abbiamo iniziato a fare doppiette e triplette. Per lo più occhiate sui 20 centimetri, ma in un numero mai visto alle Bombarde. Il mio compagno di squadra Stefano ha martellato fino a fine gara, mentre io ho dovuto fare due pause di mezz’ora per far riposare la schiena. “Alle 4 del mattino l’esca stava finendo” continua Mauro “e le ultime due ore le abbiamo portate a termine usando come esca dei gamberi legati con del filo elastico. Ho pescato anche un bel sarago di 400 grammi e ho avuto in canna un pesce davvero grande, credo un’orata che mi ha portato via decine di metri di filo prima di rompere il bracciolo, troppo sottile perché dedicato a catture ben più di piccole. Alla fine abbiamo portato al peso 215 prede valide, ma abbiamo rilasciato almeno un altro centinaio di piccoli pesci. Una pescata incredibile!”. Questa vittoria ha per Mauro Bardino un sapore speciale. Infatti, nel 2009 il trofeo Poseidon fu la gara del suo esordio (a detta sua da “barbaro”…); in più, nonostante adesso sia in un’altra società, l’affetto per i vecchi compagni è tantissimo e vincere è stata una vera soddisfazione. Complimenti. Intanto, poco lontano, si materializzavano altre bellissime pescate. Francesco Battino e Claudio Becugna (Larus) erano anch’essi impegnati con le occhiate. Ma a metà nottata, di colpo, si è fermato tutto. Allora Francesco ha tentato di vedere se c'erano serra. Ha provato il trancio, intorno alle 3:30 del mattino. Subito un serra da 800 e poi quello da 960 grammi che alla fine risulterà la preda più grossa della manifestazione. A conferma della nottata davvero inten-sa ecco il racconto di Luca Putzolu (Coxinas Villacidro) che insieme al compagno Antonio Sechi, hanno scoperto le enormi potenzialità della spiaggia di Maria Pia. Spiaggia bassa, senza spazio per lanciare. I due erano dubbiosi sulla scelta dello spot ma hanno sfruttato delle macchie di posidonia in acqua. All’imbrunire sono arrivate le occhiate e le catture sono continuate per tutta la notte. I due “coxineros” hanno fatto 90 prede valide.Per loro, anche se si sono fermati appena sotto il podio, è stata una bellissima esperienza. Per completezza ricordiamo che il secondo posto è stato conquistato da Massimo Cabras e Federico Meloni (Ploaghe Fc) che hanno preceduto un’altra coppia di Ploaghe, formata da Giancarlo Mocci e Gavino Muntoni. Al Ploaghe è andato anche il trofeo per la migliore società. Ricordiamo anche Marco Fiori e Marco Usai, ottavi assoluti, bravi nel difendere i colori del Poseidon. Ringrazio gli sponsor che hanno contribuito alla fattibilità di questo evento ed in primis la Colmic e il loro rappresentante Pierluigi Corrias. E poi la Confalonieri auto, Edugov, Fishing Time, Tanda, Pesca Sport, Di Marco, El Palitto e Manuela Sechi che ha creato i trofei, oltre che La Corallina che ha creato i gioielli di corallo, simbolo della nostra gara. Un grazie di cuore a tutti i partecipanti, con una promessa:  da domani al lavoro per fare sempre meglio.