Minuto per Minuto

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Lo spinning è di casa a San Giovanni Suergiu! Domenica 16 ottobre si è svolta la seconda edizione del October Fishing. La manifestazione è stata organizzata da Marco Serra di Infinito Pesca, più che un semplice negozio, un vero covo per la banda della “pesca artificiale”. La gara prevedeva lo spot libero, in tutta la costa sud occidentale della Sardegna. Marco si è avvalso della collaborazione di Sea Spinn che ha “targato” la premiazione con tanti prodotti dedicati alla tecnica con le esche finte e tra questi spiccava la stupenda Labrax XX, canna destinata al migliore di giornata. Se vi dico che si sono presentati in 50, quasi ormai non ci fate più caso; ma questi numeri, nello spinning sardo, non sono abituali... La bella giornata ha spinto i pescatori a cercare barracuda all’alba e predatori ancor più grossi durante le ore di sole. Come ormai consuetudine, tutti i partecipanti sono stati iscritti a un gruppo WhatApp creato per l’occasione e ogni preda è stata “postata” con video che testimoniava la misurazione. La classifica infatti è stata stilata in base alla lunghezza delle prede, con una tabella che riconosceva punteggi diversi a seconda della specie pescata. Come da copione, al levar del sole arrivano i kuda e i Mommotti 190 di Federico Pilloni e Matteo Pinna hanno strappato al mare alcuni “sigari”, lunghi poco meno di 70 centimetri. Ma la classifica l’hanno fatta le catture a sole alto. Un bel tonno alletterato da 48 centimetri ha fatto visita al jig di Riccardo Liscia; la tabella prevedeva per questa preda un punteggio doppio che ha portato a un totale di 96 punti, abbastanza per la vittoria. Un alletterato di 42 centimetri ha fatto visita anche all’esca di Sandro Sardu regalandogli il secondo assoluto. E che dire del “denticiotto” da 35 centimetri, anch’esso con punteggio doppio che, per pochi punti, ha permesso ad Aldo Aresti di salire sul podio. Insomma, una bella varietà di catture che dimostra come lo spinning sia una tecnica che può regalare sempre grandi sorprese. Nessuna delusione per chi ha partecipato alla premiazione, con la solita baldoria incasinata, vero marchio di fabbrica del buon Marco Serra.