Method o Waggler

Method o Waggler

Oramai il mio debole per la pesca con il pellet waggler è assai noto, ma siccome apprezzo anche la pesca a feeder ho sempre voluto testare le due tecniche contemporaneamente per valutare quale delle due sia più efficace. Per una pescata che avesse come compagno un appassionato di feeder fino al midollo, ho dovuto contattare per forza Nicola Floris, forte agonista ma ancor prima attento conoscitore della pesca col pasturatore. Era da tempo che volevo mettere a confronto queste due tecniche e finalmente, tra mille impegni, siamo riusciti ad incontrarci e anche se solo per poche ore, abbiamo imbastito una bella pescata. La mattinata ha confermato ciò che già avevo in mente riguardo alla pesca col method; senza troppi giri di parole il mio pensiero si può riassumere così: devastante! Ovviamente non basta avere un’attrezzatura di ultima generazione ma, per riuscire a sfruttare appieno tutte le potenzialità della tecnica, bisogna avere pazienza e dedizione e chi meglio di Nicola poteva darmi dimostrazione di ciò? Nicola è un pescatore che non lascia nulla al caso, in fase di preparazione lo si nota subito da come è meticoloso nel posizionamento del panchetto e di tutti gli accessori necessari a svolgere una precisa azione di pesca.

"Nella prima ora la tecnica col pellet waggler sembrava funzionare di più ma appena il “tappeto” di pastura ha iniziato ad attirare i pesci in massa il method ha trionfato."


Attrezzatura di Nicola
Prepara due canne da 10 e 11 piedi, con un’azione morbida per accompagnare eventuali mangiate violente e combattimenti con pesci di taglia. In bobina un buon 0,18 o 0,20 perché i lanci sono continui e c’è bisogno di fili robusti e di buona qualità. Nelle canne prepara due montature simili: una con un method da 25 grammi e nell’altra da 30 grammi. In entrambi i casi finale dello 0,14 con amo del 14 senza ardiglione. Come esca Nicola alterna dei dumbel-ls, piccole esche morbide simili alle mini boilies utilizzate nel light carpfishing e del mais. In entrambi i casi l’esca è innescata con l’hair rig. La pastura è una classica da method, dolce, bagnata perfettamente, tenendo conto dell’acqua non troppo profonda dello spot scelto che al massimo raggiunge il metro e mezzo.

Nicola e l’azione di pesca
Per circa dieci minuti Nicola pastura lanciando in acqua i method carichi e attende solo il tempo necessario allo sfaldamento della pastura, in questo caso abbastanza rapido vista la precedete bagnatura. Una volta costruito il letto di pastura, inizia la vera e propria azione di pesca. Per caricare il method mette un po' di pastura nello stampino, circa tre quarti della capienza totale, poi l’esca e ricopre il restante spazio con altra pastura, così da avere l’esca ben nascosta all’interno della pastura stessa. I pesci non hanno tardato ad entrare in pastura ed infatti la prima cattura è arrivata subito. E’ impressionante la velocità di esecuzione, con un continuo: carica il method, lancia, attendi la mangiata; se abbocca recupera il pesce, carica il method e rilancia, se non abbocca o sbaglia la ferrata recupera il filo, carica il method e rilancia. Così per circa tre ore ininterrottamente. La dimensione del method è abbastanza contenuta e questo fa sì che anche se i lanci sono frequenti, la quantità di cibo che i pesci si trovano a disposizione non è tantissima, ma è tale per cui i pesci restano sempre attivi ed in competizione alimentare fra loro.

La mia attrezzatura
Io ho montato due canne, una 11 e l’altra 13 piedi. Anche le mie canne, come quelle di Nicola, hanno un’azione decisamente morbida. Nel mio caso però la ragione è diversa: pescando a galla con il pellet waggler spesso le mangiate sono fulminee, avvengono appena il pellet tocca la superficie dell’acqua. L’azione morbida evita che tutto il sistema, canna più filo, vada in tensione troppo velocemente portando certamente il finale alla rottura immediata. Nei mulinelli ho un buon 0,20 affondante. Anche nel mio caso prevedo tanti lanci, con un’azione di pesca molto vivace, quindi la qualità del filo è al top! Ho usato galleggianti da 6 e 8 grammi, peso sufficiente per raggiungere tranquillamente i 20 o 25 metri. Finali dello 0,15 con ami del 14 senza ardiglione. Per esca e pastura pellet da 8 millimetri, innescato con l’anellino in silicone e l’aiuto della pinza bait bander e ogni tanto un chicco di mais per variare e stuzzicare i pesci se le mangiate tendono a calare.

“Se notiamo che i pesci attaccano l’esca con continuità, utilizziamo method di piccole dimensioni e puntiamo tutto sulla frequenza dei lanci”.

La mia azione di pesca
A differenza di Nicola io, pescando a galla, non faccio un fondo preventivo. Inizio subito con la fionda a lanciare 4, 5 pellet per volta ogni 25, 30 secondi in modo da attivare i pesci e farli venire nella zona del galleggiante; sempre ogni 25, 30 secondi recupero il filo e rilancio nuovamente. Provo due differenti azioni di pesca: pasturare prima e immediatamente dopo lanciare la montatura, oppure il contrario, cioè prima lanciare la montatura e immediatamente dopo il pellet con la fionda. Non trovo differenze, nel senso che le mangiate arrivano in entrambi i casi. L’importante è essere precisi al centimetro sia con la fionda che col lancio. I pesci sono stati attivi, per circa un’ora, poi apporto dei cambiamenti nell’esca. Prima “additivo” il pellet con un aroma all’aglio e quando anche questo stratagemma perde efficacia utilizzo il mais.

Conclusioni
Analizzando le due azioni di pesca, posso dire che nella prima ora non si sono viste grandi differenze nel numero di catture. Anzi, anche se non in modo troppo evidente, con il pellet waggler le mangiate sono arrivate im- mediatamente, mentre con il method è stato necessario pasturare prima per qualche minuto e questo ha rallentato l’azione di Nicola. Alla lunga però ho notato che io ho avuto difficoltà a tenere i pesci attivi in frenesia per tutte le tre ore, mentre Nicola li aveva sempre in pastura e a portata di method. Diciamo che per questa volta Nicola ha vinto la sfida, ma a breve ci sarà la rivincita. Rimanete sintonizzati!