Massimo Comfort

Massimo Comfort

In questo articolo vorrei tralasciare momentaneamente tutto ciò che riguarda il calare le lenze in acqua, siano esse montature, esche o quant’altro e vorrei spendere qualche parola per un argomento che ritengo particolarmente importante. Per pescare correttamente e comodamente con la roubasienne, come anticipato in qualche numero fa, abbiamo bisogno di tutta una serie di accessori che con il paniere o panchetto, andranno a completare la nostra postazione da pesca. I primi panieri che comparvero sulle rive dei fiumi e canali non avevano niente a che vedere con quelli che troviamo ora in circolazione, e per scoprirne le origini, dobbiamo fare un bel tuffo nel passato e tornare tra gli anni 60/70 dove le prime gare di pesca al colpo venivano svolte in piedi, o al massimo seduti sulla sponda del fiume, lago o torrente. Una canna, un paio di galleggianti in una tasca, una manciata di piombi e ami nell'altra, qualche rotolo di filo ed un retino per i pesci, era tutto ciò che un pescatore si portava dietro per le sue battute di pesca. Quando in Francia si iniziarono ad usare le prime roubasienne, lunghe e pesanti canne in alluminio, ci si rese conto che era impensabile affrontare in piedi per tutto il tempo una competizione sostenendo e maneggiando simili “pali”. Fu così che fecero la comparsa i “panier-siege” (così venivano chiamati in Francia i primi panchetti) che erano costituiti da una cassa in vimini nella quale riporre piccoli oggetti e minuterie, e da un coperchio cernierato ad una estremità con sopra un'imbottitura che fungeva da seduta. Il fondo era piatto e privo di piedini regolabili, motivo per il quale l'attrezzo risultava poco versatile ed in alcune situazioni, ad esempio in presenza di sponde scoscese, era addirittura inutilizzabile. Successivamente, dopo parecchi anni, precisamente nella metà degli anni '80 proprio in Italia durante il mondiale di pesca al colpo, gli inglesi, tra cui i mitici Bob Nudd e Tom Pickering, sfoggiarono dei panieri, fino ad allora sconosciuti, costruiti in alluminio e vetroresina che però avevano alla base, oltre alle gambe regolabili, una nuova particolarità a dir poco geniale ovvero una pedana poggia piedi che permetteva di stare seduti comodi mantenendo sempre la stessa distanza tra seduta e  appoggio per i piedi. Geniale perché in questa maniera, si poteva avere una postazione da pesca che garantiva oltre la comodità anche una certa sicurezza dato che i piedi del pescatore potevano avere un appoggio stabile e a “livello” rispetto al terreno, permettendogli di muoversi in libertà anche in quelle fasi terminali delle catture dove era indispensabile alzarsi in piedi per evitare che il pesce andasse a rifugiarsi ad esempio tra ostacoli quali rami o alghe che spuntavano dall'acqua. Da lì in poi iniziò una vera e propria rivoluzione nelle aziende produttrici di panieri che iniziarono ad utilizzare sia l'alluminio che particolari resine e leghe che oggi ci permettono di avere a disposizione delle “super postazioni da pesca” con pedane poggia piedi e gambe regolabili, con a corredo tantissimi accessori, taluni indispensabili per la pesca con la roubasienne.

Diversi modelli
Oggi, troviamo in commercio un’infinità di panchetti di svariate marche, con forme, colori e ovviamente prezzi diversi e solitamente, il fattore che influenza maggiormente la scelta del pescatore non agonista nell’acquisto è proprio il prezzo. Però dato che ci sono dei requisiti minimi che il paniere deve avere consiglio, per chi non avesse la possibilità economica di acquistare un nuovo, di orientarsi su un usato così da avere a disposizione un attrezzo completo, magari con qualche segno di usura ma perfettamente funzionale in qualsiasi situazione ad un costo meno impegnativo. Innanzi tutto deve essere munito di pedana poggia piedi, che sia scorrevole o a ribalta non importa e deve avere tutte le gambe regolabili in modo telescopico così da poterlo posizionare perfettamente su qualsiasi terreno o sponda che sia ripida, fangosa insomma ovunque. Per facilitare questa operazione, nei modelli più sofisticati sono presenti nella struttura del panchetto, delle livelle a bolla. Ormai tutti i panieri sono equipaggiati con cassetti per riporre minuterie quali fili, ami, piombi etc, e con dei vani per accogliere le lenze già pronte avvolte in comode scalette di plastica.

 



Massimo comfort
La seduta deve essere comoda e deve avere una conchiglia per l’alloggiamento del calcio della canna che poggiata poi anche sulla barra frontale (spry bar), montata sulle gambe della pedana, ci permette sia di sfruttare al massimo la lunghezza della canna che di avere le mani libere per lanciare palle di pastura, fiondare esche e legare un amo, avendo la canna comunque sempre in pesca. Sempre anteriormente, sarà utile applicare un attacco per la nassa. Un accessorio che non deve mancare è sicuramente il tavolino porta oggetti da attaccare ad un lato del paniere, così da poter appoggiare le esche, le fionde, le bacinelle per la pastura e tutto ciò che ci può servire durante la nostra pescata avendo in questo modo tutto il necessario a portata di mano così da non doverci alzare andando a perdere minuti preziosi specialmente durante una competizione. Sul lato opposto a quello del tavolino si applica sempre su una gamba un attacco a “L” con ad una estremità il pole catcher che ci permette di lasciare la canna in sicurezza, evitando il suo scivolamento in acqua, quando stiamo usando il kit. Per appoggiare i kit che non stiamo usando, e il cupping kit, è utilissima una rastrelliera poggia punte di solito formata da due elementi, uno da attaccare al paniere e l’altro da posizionare a fianco o posteriormente, dipende dagli spazi che si hanno a disposizione. A completare il tutto c’è il rullo che posizioniamo alle nostre spalle cosi da poter far scorrere all’occorrenza avanti e indietro la lunga canna. Con queste caratteristiche la nostra postazione è più che completa e ci permetterà di pescare comodamente con la roubasienne. Ci sono tanti altri tipi di attacchi tipo quello per l’ombrellone, per i secchi porta pastura, per le bevande che sono utili ma non indispensabili. Se le sponde dove andiamo a pescare non sono comodamente raggiungibili con l’auto ma distano dal parcheggio un centinaio di metri abbiamo bisogno del kit carrello da applicare al paniere così da poterlo trainare senza affaticare la schiena inutilmente. Parlo di cento metri perché è più o meno il limite che mi sono posto, nel senso che se la distanza è maggiore cambio spot e chiamatelo pure il discorso “de su mandroni”, ma provate voi a farvi un paio di viaggi di centinaia di metri con tutta l’attrezzatura in braccio, poi ne riparliamo. Come ultimo accessorio, che non troviamo in vendita nei negozi di pesca, consiglio di portare sempre una busta per mettere le sacche vuote delle pasture, i barattoli vuoti di mais e tutto ciò che spesso e volentieri troviamo abbandonato nelle sponde dei nostri luoghi di pesca. In questa maniera, se lo spot non e’ attrezzato con bidoni per i rifiuti, sarà più facile per noi portarci a casa il nostro bel sacchetto. La pesca è passione ma soprattutto rispetto per i pesci, per la natura e per gli altri pescatori.