La Pesca in Venezuela

L’autore, ormai da padrone di casa, conclude il capitolo dedicato a una meravigliosa località, spot di interesse mondiale per la pesca ai rostrati, in particolare il blue marlin, ma non solo: il Banco el Placer.

 Il Venezuela, in particolare modo il Banco el placer, è anche una delle migliori aree per la cattura dei yellowfin tuna di grande taglia che qui superano, non di rado, i 90-100 kg di peso, fino a taglie record. Capitano, anche se pur raramente, specie durante le battute dedicate al pesce spada, dei grossi bigeye tuna.

Condizioni meteo-marine - Pescare sul Placer significa navigare in mare aperto ma, fortunatamente, rispetto ad altri hot spot atlantici per i marlin, dove costantemente si deve trainare in mezzo a onde molto alte, qui il moto ondoso causato dai venti alisei è fortemente smorzato da una barriera naturale: le isole delle piccole Antille, poste a arco davanti a questa zona, da nord verso sud. Per tale ragione, il più delle volte il mare è molto fruibile, anche nelle giornate con vento teso. In realtà, il moto ondoso è più accentuato nei periodi che vanno da dicembre a metà febbraio, mentre nel resto dell’anno il mare è piuttosto tranquillo. Gli alisei si attenuano radicalmente da maggio a ottobre, ma è il periodo in cui si possono verificare alcune piogge. Da luglio a agosto, capita anche che la direzione del vento cambi e che soffi da WSW. Comunque, parlando dei Caraibi venezuelani, mentre per la pesca costiera si possono utilizzare barche piccole e gommoni, per la pesca in altura (come quella al Placer, per l’appunto), a causa del mare che può aumentare velocemente e del vento, in alcuni periodi sostenuto, è sempre consigliabile impiegare imbarcazioni grandi, diciamo sopra i 27-30’.

I rostrati rendono il combattimento ancor più emozionante quando si esibiscono con i loro salti spettacolari.

Zona protetta - Da circa trenta anni il governo nazionale venezuelano ha decretato El placer de la Guaira area a protezione speciale per quanto riguarda la pesca. Questo è stato il provvedimento che ha impedito la pesca ai grandi pescherecci giapponesi e spagnoli che, con reti da circuizione e long line, pescavano ogni anno molte tonnellate di pesce pelagico. Quest’area, quindi, ormai da molto tempo, non è soggetta alla pesca industriale di forte impatto, eccezion fatta per i locali “barcos atuneros” che, in realtà, si vedono molto raramente. Queste barche pescano maggiormente tonni pinna gialla, richiamandoli in superficie con un grande numero di getti d’acqua che, sostanzialmente, simulano il rumore di una enorme mangianza. Una volta che i pesci vengono attratti sotto bordo, vengono pasturati e pescati con numerose lenze. Questa area protetta favorisce la presenza del pesce foraggio che si sposta lungo i 2.000 km di costa venezuelana, e che qui trova le giuste condizioni alimentari, facendo a sua volta da richiamo per un gran numero di predatori durante l’intero anno. Sul banco si può assistere in molte occasioni a enormi mangianze che, magari assommando improvvisamente, fanno letteralmente esplodere la superficie, lasciando alla vista del pescatori uno spettacolo difficile da narrare, in cui enormi quantità di sardine, sgombri, e altri piccoli pesci foraggio, vengono presi d’assalto da tunnidi, rostrati e altri predatori, innescando in breve tempo una catena alimentare che dà spettacolo, sotto il pelo dell’acqua e sopra, essendo centinaia anche gli uccelli coinvolti e, spesso, di specie diverse.

Un blue marlin perfettamente allamato con un amo in acciaio inox 7691S Mustad.

 La febbre da Marlin - Basta frequentare le marine nella zona de La Guaira, per capire quanto sia intrinseca la tradizione di pesca al marlin in questa zona del Venezuela. I club di pesca sportiva e la federazione organizzano ogni anno diversi campionati di pesca d’altura. Tra questi, il più famoso è El clasico de Aguja Azul, del club Playa grande, che ha più di 50 anni di storia. Per capire di cosa stiamo parlando, quando diamo un’opinione su el Placer in termini di pesca al marlin, si pensi soltanto che qualche decade fa, durante un campionato in cui parteciparono 32 imbarcazioni, furono pescati e rilasciati più di 900 rostrati in soli cinque giorni di pesca, tra blue marlin, white marlin, pesci vela e shortbill spearfish. Sicuramente, i numeri che si registrano oggi sono più bassi ma, fortunatamente, già dagli anni ’90, il governo venezuelano ha imposto il catch and release per i marlin e questo sta garantendo una massiccia presenza di questi pesci in tutta l’area. Ovviamente, come in tutte le parti del mondo, la pesca sul Placer dipende da molte variabili, quali la temperatura dell’acqua, i venti, le correnti, la luna e un’innumerevole quantità di fattori non sempre prevedibili. Anche qui capitano giorni in cui si traina per otto ore senza vedere uno strike, però, stiamo trainando sul Placer: non dimentichiamolo! Basterà insistere e qui la perseveranza viene pagata con uno strike sul pesce forse più bello al mondo, il simbolo della pesca sportiva per antonomasia: il blue marlin! Basta chiedere ai tanti pescatori locali e la risposta sarà sempre la stessa: alcuni pesci sono presenti solo in determinati periodi, ma gli unici che non mancano mai sono i rostrati!

Tecnica di pesca - La tecnica maggiormente impiegata per la pesca dei grandi rostrati, che è anche molto valida per altre specie come lampughe, grandi yellowfin e wahoo, è la traina d’altura. Questa viene fatta in genere con 5 o 6 canne. In acqua vengono calati anche diversi teaser. I più esterni sui divergenti, per esempio quando vengono usate file di calamari in gomma, fatte saltellare sull’acqua non lontane dalla poppa e che magari terminano con grossi kona di richiamo. Spesso vengono calati anche 1 o 2 teaser da poppa: in genere dredge teaser (teaser a ombrello) che simulano banchi di pesce foraggio in fuga. Questi possono essere fatti con esche metalliche, che richiamano molto a causa dei forti riflessi emessi, ma che non sono i migliori per i marlin. Infatti, a volte, quando arrivano a colpirli con il rostro, si spaventano perchè duri. Il più delle volte per i marlin vengono realizzati dredge teaser ma con imitazioni morbide di pesci, strisce in plastica disegnate o, addirittura, c’è chi arma i teaser con numerosi pesci veri, come muggini o ballyhoo. Ci sono dunque teaser che possono essere trainati in superficie oppure, dredge teaser, che mediante grossi piombi vengono fatti lavorare sotto la superficie.  La traina d’altura viene realizzata con un classico approccio di lure fishing, usando quindi esche di superficie come Kona di vario tipo o bullet, con dimensioni che possono andare dai 6 ai 10 pollici; invece il ballyhoo è l’esca naturale più impiegata. È un pesce che viene trainato in superficie morto e armato con un amo (spesso si usa il circle hook per evitare allamate profonde), il più delle volte ricoperto in testa con esche artificiali quali piccoli chugger, bullet, o semplici octopus in gomma.

l'innesco "combo" del ballyhoo, in abbinamento con un'esca quale può essere un piccolo chugger o un bullet, può dare sempre belle sorprese.

È praticata anche la traina con il vivo, in genere rappresentato da un piccolo tunnide armato con un singolo amo (anche in questo caso si usa spesso il circle) con innesco catalina. Si pratica anche la tecnica dello switch baiting, ovvero, si richiamano i marlin solamente con i teaser e, una volta che i pesci si lanciano sulle esche di richiamo, i teaser vengono ritirati verso la barca facendo avvicinare i pesci e, quindi, tolti i teaser si cala l’esca alla quale si fa abboccare il predatore. Questa tecnica si attua anche per gli amanti della pesca a mosca e, in questa zona, ci sono equipaggi specializzati proprio in questo. Per la traina d’altura, le canne impiegate vanno dalle 30 lb alle 80 lb, però per il catch and release è raccomandabile l’impiego di canne e lenze di classe 50 e 80 lb, per accorciare i tempi di combattimento e non sottoporre a eccessivo stress l’animale prima del rilascio. La taglia media del blue marlin è di circa 80-90 kg. Con facilità si allamano pesci sopra i 120 kg e non sono rari marlin sopra di 200. Il blue marlin più grande preso a Marina Caraballeda, uno dei porti più attivi sotto il profilo della pesca sportiva e da dove io esco, è stato un pesce che superava i 500 kg. Sono stati comunque numerosi negli anni i Grander catturati, ovvero marlin con peso oltre le 1000 libbre. I marlin bianchi in genere sono pesci che vanno dai 30 ai 40 kg, anche se sono possibili catture molto importanti (nell’ultimo mio viaggio ho catturato un esemplare stimato intorno ai 50 kg) e i pesci vela arrivano in media a 35 chili.