Barche, gommoni, yacht, folla, colori, sapori e incontri con dibattiti. La quarta edizione dell'evento nautico più importante in Sardegna, svela lo stato dell'arte e le enormi potenzialità dell'Isola.

Parte in quarta la Fiera nautica di Sardegna, in una giornata assolata, il 30 aprile di quest’anno. Organizzata dal Cipnes Gallura e finanziata dagli Assessorati alla programmazione e all’industria della Regione Sardegna, si è svolta, ancora una volta, nell’irripetibile scenario della marina di Porto Rotondo. In tutto, cinque giorni di esposizione con un layout fieristico rinnovato, sempre più funzionale e accogliente, sviluppato lungo tutte le banchine perimetrali del porto e i moli principali.

I numeri sanciscono la continua crescita di questo evento e il ruolo decisivo e sempre più importante, nel panorama mediterraneo e internazionale, della capitale gallurese e del polo nautico di Olbia, e del Cipnes in particolare. 200 barche in mare, 170 stand, uno spazio talk ricco, interessantissimo e di alto livello, un’area Insula con le eccellenze dell’artigianato e dell’enogastronomia isolana e infine un pubblico in aumento: questi gli aspetti che hanno caratterizzato l’inizio maggio del nordest sardo. In acqua c’era tutto, dallo yacht a vela a quello a motore, dal gommone, al tender, fino al prototipo a energia solare.
Negli stand, oltre ai motori marini, anche elettrici; apparecchiature elettroniche di bordo per la navigazione; accessori in genere; materiali per finiture; una nuova moto d’acqua tutta italiana; soluzioni di contrasto all’inquinamento; gli uffici delle aziende locali di assistenza; i salotti dei broker più affermati e quant’altro di supporto a chi vive il mare. Sempre ammiratissimo il Sir Robert Baden Powell, il veliero di 42 m, di fine anni ‘50, quest’anno in coppia con Gone Away, un altrettanto affascinante motoryacht, un po’ più giovane e un po’ più piccolo, richiestissimi entrambi per crociere di gruppo.


Il gommone, considerando che i cantieri locali che si spingono nella costruzione di battelli fino a 10 metri e in alcuni casi oltre, si è confermato un’imbarcazione chiave, particolarmente apprezzata anche per l’offerta variegata dei maggiori marchi nazionali.

La barca tradizionale, in vetroresina, forse soffrendo il poco spazio a disposizione, ha in più casi ribaltato le murate, aumentando lo spazio fruibile, anche per un accesso a bordo facilitato. Nell’ultima fiera di Düsseldorf, la stessa soluzione, è stata proposta addirittura su un gommone da pesca da un innovativo cantiere siciliano. Diciamo che si tratta di un’azzeccata e proporzionata versione delle enormi spiaggette di poppa dei grandi yacht, nate non per offrire spazi aggiuntivi, ma una sensazione più intima col mare. Accanto alle riconfermate aziende storiche, di tutti i livelli, ha debuttato a Porto Rotondo, una serie di nuove, più o meno piccole, imprese, dei vari segmenti che spaziano dal noleggio, alla produzione artigianale, all’innovazione tecnologica.


Talk sul prato, quest'anno particolarmente ricchi di contenuti e interessanti.
E proprio quest’ultimo elemento, più volte richiamato anche nei dibattiti dei talk, che la Fiera di Sardegna pone come argomento di discussione, per lo sviluppo di tutto il comparto della nautica. E lo fa presentando, in seconda giornata, lo stato dell’arte del progetto biometanolo. In pratica dai laboratori Cipnes di Spiritu Santu si sta sperimentando la conversione dei rifiuti organici in biometanolo, quindi un carburante che potrebbe, veicolato in una rete ad hoc, alimentare il traffico nautico. Un esempio di economia circolare, primo in Europa e forse nel mondo, con evidenti vantaggi per l’ambiente, l’occupazione, la competitività del distretto nautico gallurese e infine per l'industria nautica, di cui l'Italia è leader mondiale. Inoltre, se il percorso di industrializzazione della nautica in Sardegna sostenuto da Emanuele Cani, rispetterà tempi e obiettivi, la terra dei nuraghi potrebbe fare un bel salto di qualità e proporsi a nuovi e ricchi mercati. In conclusione la Fiera nautica di Sardegna, che s’identifica sempre di più in Porto Rotondo e negli ambienti internazionali che gravitano nella Costa Smeralda, forse attraversa un’importante transizione verso livelli più elevati, parallelamente a quelli che pare accompagnino il destino della nautica nell’Isola. Cipnes e Regione Sardegna sono sulla stessa frequenza e il 2026 è vicino.




Un angolo particolarmente colorato. Operazioni di collaudo per motore elettrico di prua. Il made in Italy delle moto d'acqua. La Range Rover, il Rolex delle auto.

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