Il vento gira!!!

Il vento è girato! Almeno così è parso nell’incontro tenutosi a Roma, all’hotel Sheraton,  il 7 giugno scorso. Promotore dell’iniziativa è la Fipo, l’associazione che interpreta le esigenze dei produttori e degli operatori della pesca sportiva, preoccupata per i risvolti negativi che un’eventuale licenza di pesca in mare avrebbe sul comparto. Ospite di riguardo il ministro competente Saverio Romano che una volta sentiti i più alti rappresentanti Fipo, ne ha condiviso le preoccupazioni, facendosi carico delle opportune azioni per abrogare il decreto che istituisce il rilevamento della consistenza della pesca sportiva e ricreativa, altrimenti detto “censimento”, probabile primo approccio alla temutissima licenza di pesca in mare.
A meno di colpi di scena dell’ultim’ora ci avviamo quindi al ripristino dello status ante Galan, con buona pace dei più strenui difensori del tesserino. Il fatto è che la risposta della parte avversa non è tardata. Colmic, Trabucco e Tubertini, in una nota congiunta, sconfessano l’operato della categoria di appartenenza (Fipo), rivendicando l’opportunità di un documento che quantifichi il fenomeno della pesca ricreativa, così come sostenuto in sede consultiva da Fipsas e pochi altri.
A mio avviso sarebbe molto più credibile e costruttivo se ci si mettesse in testa che la pesca è un fenomeno di grandi proporzioni, complesso e di grande rilevanza economica e sociale, e che per queste caratteristiche non può svilupparsi senza una regia. Il problema quindi non è la licenza di pesca in mare, ma l’assoluta mancanza di un programma, di un progetto. Questo in sintesi, svilisce la credibilità delle parti, evidentemente distratte da interessi immediati da una parte e “personali”, dall’altra. A queste condizioni è chiaro che... il vento gira!