Il Regolo Bretone

Il Regolo Bretone

In commercio si trovano diversi regoli rapportatori noti con il nome di Regolo Bretone o regolo di Cras (dal nome dell’ufficiale di marina Jean Cras, che lo ideò). A questi si è affiancato il regolo Topo, ideato da Yvonnick Gueret (autore di manuali di nautica per il conseguimento della patente nautica in Francia). Questo è costituito da un rettangolo di plastica trasparente lungo una trentina di centimetri, con all’interno un goniometro fisso, e da una griglia rotante con una corona scura dotata di una finestra solidale con una griglia quadrata, in cui sono segnati i quattro punti cardinali e, sulla sinistra, una grossa freccia gialla o la sagoma di una barca vista dall’alto. I due lati lunghi del regolo riportano una graduazione in centimetri o, come in talune versioni, una o più scale in primi di latitudine per la misura diretta delle distanze, senza dover utilizzare il compasso. Si trovano in commercio diverse versioni del regolo bretone a seconda della casa costruttrice. Alcune riportano anche la figura dalla quale si può facilmente ricavare la formula per la correzione delle prore (qualcuno più sofisticato permette di ricavare direttamente il valore della prora conoscendo deviazione e declinazione), ma tutti presentano più o meno le stesse caratteristiche: un rettangolo di plastica trasparente con una freccia (o una imbarcazione vista dall’alto) sulla destra ed un goniometro a sinistra. Concentrico al goniometro si trova un disco, libero di ruotare, sul quale è dipinta una corona circolare con una finestrella ed una griglia quadrata con ai lati i segni cardinali. Si tratta in definitiva, di uno strumento adatto soprattutto ai principianti e a chi naviga su barche di piccole dimensioni, sulle quali, spesso, l’utilizzo di due squadrette nautiche e del compasso non è molto agevole. In ultima analisi il regolo bretone non è altro che una squadra con un goniometro fisso e una griglia girevole, con i lati graduati in centimetri o in primi di latitudine per le principali scale impiegate nel carteggio. L’utilizzo del regolo rapportatore è sicuramente intuitivo e utile al principiante, che, grazie alla freccia disegnata e colorata, elimina l’ambiguità che molte volte colpisce il neofita, soprattutto quando deve tracciare i rilevamenti.



Come si utilizza il regolo
Anche se, a mio avviso, chiunque abbia intenzione di andare per mare con una barca, debba avere ben chiare in mente le direzioni cardinali e sapersi orientare guardando l’orizzonte. Così, se, per esempio, osserviamo un faro per 70°, è ovvio che noi ci troviamo nella direzione opposta, vale a dire lungo la semiretta orientata per  250° (70°+180° = 250°) che parte dal faro e va verso il mare. Così come devono essere chiari i quattro quadranti in cui è suddiviso l’orizzonte: una direzione compresa tra 0° e 90° si trova nel primo quadrante, una compresa tra 90° e 180° nel secondo, una compresa tra i 180° e i 270° nel terzo ed infine una direzione compresa tra 270° e 360° nel quarto quadrante. Ciò premesso, quando dobbiamo posizionare il regolo per tracciare una qualsiasi direzione, in qualsiasi parte della carta nautica, la presenza della freccia disegnata sul regolo risulta essere una pura e semplice decorazione. Nel caso si debba leggere la rotta da seguire per portarci dal punto A al punto B le operazioni da compiere sono le seguenti. Per prima cosa, posizionando la freccia nella direzione verso cui si vuol navigare, ruotare la griglia in modo che la direzione del Nord si trovi in alto. Poi bisogna allineare una linea tracciata nella griglia con un meridiano o un parallelo, scegliendolo in base alla carta che state utilizzando. Infine, nella finestrella, in corrispondenza della freccia posta sul punto cardinale Nord, leggerete direttamente la rotta da seguire per navigare da A verso B. Nel caso si voglia misurare un rilevamento, l’operazione è praticamente identica: si porta un lato del regolo ad unire osservatore e punto osservato, quindi si fa coincidere una delle linee tracciate nella griglia con un meridiano o un parallelo e, in corrispondenza della freccia posta sopra la direzione cardinale Nord, si legge il valore del rilevamento vero. Per tracciare una semiretta di rilevamento da un certo punto, si dovrà posizionare un lato del regolo sull’oggetto osservato, avendo cura di sistemare il Nord, segnato sulla griglia, in alto. A questo punto, dopo aver fatto coincidere una delle linee tracciate nella griglia con un parallelo o un meridiano, facendo perno sul punto osservato, si fa ruotare il regolo finché si potrà leggere nella finestrella il valore del rilevamento. La presenza della freccia dovrebbe aiutare in qualche modo ad eliminare l’ambiguità del +/- 180°.



Caratteristiche principali
Personalmente trovo eccezionali e insostituibili le squadrette nautiche ed il compasso nelle operazioni di carteggio, però penso che, specialmente per i principianti, l’impiego di questo regolo possa essere utile. Le caratteristiche principali di questo regolo rapportatore sono: la possibilità di leggere la direzione direttamente nella finestra; la freccia che indica la direzione del percorso da seguire o del rilevamento da tracciare; i bordi del righello per tracciare la rotta o il rilevamento; la presenza della griglia per posizionare correttamente la direzione del Nord; la possibilità di leggere le distanze senza l’impiego del compasso, per le versioni che, invece della divisione in centimetri, riportano sui due lati una divisione in primi di latitudine (per le principali scale delle carte impiegate nel carteggio nautico). L’altro regolo utilizzato, soprattutto in Francia, è il regolo Cras, che si differenzia leggermente da quello finora descritto. Il regolo Cras è un rettangolo di plastica trasparente lungo circa 35 centimetri, che porta, tracciati al suo interno, due rapportatori con doppia gradazione (un angolo ed il suo complementare, come ad esempio 150° e  60°, 210° e 300°) in modo da poter utilizzare, come riferimento, indifferentemente un parallelo o un meridiano. Il suo utilizzo è assai intuitivo; una volta posizionato il regolo secondo la direzione da leggere o da seguire (aiutati anche qui dalla presenza di una freccia), si porta un lato del regolo in prossimità del punto da cui si vuol misurare la direzione. Si sposta il regolo in modo da far corrispondere lo Zero (centro del regolo, segnato con un cerchietto nella parte bassa del goniometro); la lettura verrà fatta in corrispondenza dello stesso meridiano o parallelo.