Il Pescatore Fortunato

Il Pescatore Fortunato

Se n’è andato... Vincenzo Sicbaldi non c’è più! Lo piange la famiglia, un esercito di subacquei a cui ha svelato i segreti e le meraviglie del mare di Villasimius e natural- mente tutti noi. Se n’è andato anche Dario Morbelli, un signore, titolare di Camor, un’azienda di successo, molto radicata in Sardegna, per i suoi apprezzati prodotti per la pesca. Insieme a loro, ricordiamo anche le vittime del Covid-19, in particolare gli anziani, deboli, e colpevolmente indifesi.
La pandemia ha stravolto le nostre abitudini, ci ha spinti verso un isolamento irreale ma necessario. La fermata delle attività produttive rischia però di provocare un danno irreparabile, il collasso dell’intera economia nazionale. Europa, politica e scienza non hanno ancora trovato la quadra, ma, forse, siamo al 17 di aprile, inizia a delinearsi la discesa che potrebbe, a breve, affrancarci dal virus. Tra le ipotesi c’è l’ovvia ripresa graduale delle attività, già da maggio, ma la scaletta è ancora in gran parte sconosciuta. Tutto dipende dalla capacità di organizzare il rilancio in sicurezza, quindi col rispetto delle minime norme di distanziamento sociale. Noi siamo tutti lì, in paziente attesa, nella speranza di essere i primi, certi di soddisfare quei criteri, in tutte le condizioni, sia da terra, che dalla barca, sia in mare che nelle acque dolci e naturalmente anche sott’acqua, in apnea. Parafrasando Antonio Albanese nel suo monologo del pescatore uomo fortunato, mi viene da dire “diamo una canna da pesca agli uomini paralizzati dal potere”, e facciamoli sentire fortunati, come noi, “senza vergognarsi di stare bene”. Facciamogli sentire l’emozione del “ritorno alle cose semplici“ e “dei fondamentali che stiamo perdendo”.