Il Mondiale di Arbatax

Il Mondiale di Arbatax

Le acque trasparenti e profonde, del mare d’Ogliastra hanno ospitato, sul finire di settembre, l’edizione 32 del Campionato mondiale di pesca in apnea, il quale, per la prima volta, è declinato anche al femminile. Che fosse una gara impegnativa era noto a tutti ma le signore hanno aspettato i primi tuffi di perlustrazione per dichiarare il loro disappunto e chiedere e ottenere uno spostamento del campo gara, in una zona, in parte condivisa coi maschietti, su batimetriche meno esasperate. In effetti, le quote operative si attestano tra i 30 e i 50 metri, batimetriche accessibili solo a chi ha capacità consolidate con tanti anni di esperienza. Non per nulla nella nazionale italiana, accanto ai locali Cristian Corrias e Dario Maccioni, troviamo il marchigiano Giacomo De Mola, campione italiano di pesca in apnea 2021, tutti cosiddetti “profondisti”. Ma sulla carta la partita è aperta anche a Spagna, Croazia, Grecia, escludendo, con azzardo, Turchia e Sudafrica e eventuali outsider. Nel femminile la favorita è la Spagna… e non si è smentita. Las mujeres hanno conquistato tutto, oro, argento e bronzo, con una scatenata Magdalena Sart Bonin, maiorchina, ricchissima di esperienza e assoluta protagonista, nonostante sia maggiorenne già da tempo.

La cronaca
Per il weekend è previsto tempo buono. Alle otto del diciotto s’inizia a prendere il mare, verso nord. Alle 14 finisce la gara e dopo mezz’ora si rientra. Nel frattempo a terra rimbalzano notizie di una cernia contesa tra il croato Kesic e Corrias che ha costretto, secondo alcuni, entrambi gli atleti a più tuffi. Ha la meglio il primo… purtroppo. Un errore e forse non senza colpe. Se così fosse, pizzica e potrebbe… Un sudafricano accusa un problema fisico e si ritira e così pure uno spagnolo, si parla di taravana e edema polmonare. Fortunatamente le notizie più recenti li danno in salute. Comunque, il mondo è al porto che aspetta la sfilata dei gommoni e soprattutto dei carnieri. La precedenza è per le signore che, come era facile prevedere, non scoppiano di entusiasmo e ai fotografi mostrano, e non tutte, solo qualche piccola preda. Poi è la volta degli uomini. Gli atleti sono tutti a bordo, ammassati all’ingresso del porto, in attesa al semaforo verde e anche in questo caso ha la precedenza chi non riveste importanza nella classifica. Primi sono i “sans poisson”, una percentuale significativa, e i carnieri migliori si fanno aspettare, ma ne vale la pena. Soprattutto quando è il turno del marchigiano, di quel Giacomo De Mola campione italiano in carica e come dirà la bilancia, quasi 12 chili di peso, miglior pescatore di giornata. Le vittime sono capponi, tanti, saraghi e corvine e qualche mustela, una cernia. La classifica vede quindi De Mola col punteggio pieno al 100% e gli immediati inseguitori, Oscar Cervantes e Stjepko Kesic, spagnolo il primo e croato il secondo, all’89, e all’88% circa, con 9 chili e mezzo e 13, rispettivamente. I nostri beniamini, Cristian Corrias e Dario Maccioni appaiono un pelino sottotono, soprattutto quest’ultimo, e raggiungono il 60,96 e il 31,81%, pari a una quinta e una tredicesima posizione. Per la seconda giornata il campo gara è disegnato più a sud, molto vicino al porto. Tutti si aspettano una prova più ricca. Si parte senza ritardi ma non senza qualche piccolo inconveniente. Il tempo è buono, ottimo. Così anche le prove degli atleti. I figli dei nuraghi si esprimono alla pari, senza strafare, con ottimi carnieri arricchiti di due grossi gronghi per Corrias e un dotto per Maccioni che però lamenta un guasto al gommone. Ioannis Sideris, il greco, campione mondiale in carica, signore di sportività, ha un guizzo e, nonostante lo smalto opaco del rientro, guadagna la terza piazza. Un passo indietro, invece, per Oscar Hidalgo Hernandez, altro spagnolo con ambizioni di testa. Ma nulla cambia al vertice, né sulla seconda frazione della gara, né sulla classifica finale. Giacomo De Mola, con un carniere strepitoso di quasi 20 chili, congela il suo primato ed è il nuovo Campione mondiale di pesca in apnea.

“I figli dei nuraghi si esprimono alla pari, senza strafare, con ottimi carnieri arricchiti con due grossi gronghi per Corrias e un dotto per Maccioni”.

Conclusione
Simone Mingoia, presidente dell’Asd Scuola apnea sardegna, sodalizio organizzatore, sale per ultimo nel palco del-la premiazione, allestito nel magnifico scenario delle Rocce rosse di Arbatax, e mette fine, a questo 32° campionato mondiale che verrà ricordato per il magnifico scenario, l’impegnativo campo gara, l’organizzazione professionale e gli interrogativi circa la  cernia bruna e la sicurezza.