I Fili in Fondo

Nonostante la specializzazione che in alcuni casi definirei esasperata, tutto ciò che riguarda le tecniche di pesca è sempre frutto di esperienze personali, di mediazione. Ogni aspetto non può essere considerato di valenza generale e ancor meno assoluta. Sarebbe opportuno, quindi, esordire in ogni discussione con un bel… secondo me. Così, anche in termini di finali, parature e calamenti, le misure non devono intendersi come unica possibilità, semplicemente come risultato efficace di molteplici sperimentazioni. Mi è successo qualche hanno fa di suggerire ad un compagno di pesca, di cercare i merluzzi più vicino, sotto sotto. Eravamo in una spiaggia, forse in Inghilterra. Certo che ci fossimo capiti sono tornato alle mie faccende. Invece, ‘sto gran campione, ha accorciato la gittata da 100 a 50 metri. Ma io intendevo sotto sotto, a 10 metri. In virtù di questa esperienza, mi sento di dover chiarire, almeno tra di noi e senza la pretesa di infondere scienza garantita, la definizione dei singoli componenti (quelli più controversi) di quello che in hi-fi potrebbero essere la casse acustiche, in automobilismo gli pneumatici, in fotografia gli obiettivi: la paratura.

Paratura
Con questo termine si intende il complesso di ami, snodi, girelle, lenze e zavorra, che hanno origine dall’estremità libera dello shock leader e che di fatto entrano in contatto con i pesci. Va de sé che il ruolo di questa componente è fondamentale ai fini della cattura. Calamento invece, è un sinonimo di paratura per alcuni, mentre per altri sta ad indicare il singolo bracciolo, cioè lo spezzone di nylon che sostiene l’amo.
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