Grand Prix Sardinia

Grand Prix Sardinia

Duecento cavalli, tremila di cilindrata e centosessanta chilometri all’ora. Questi i numeri dell’Offshore classe tremila, che tra il 4 e il 5 settembre, a Marina di Capitana, hanno trasformato il porto in un autodromo. A terra il paddock, in mare i bolidi come in Formula 1 e infine il podio gigantesco e lo champagne a profusione su atleti e pubblico. Un’esperienza mozzafiato, trasferita dagli autodromi al mare. Un’esperienza resa ancor più esaltante da una location insuperabile e funzionale. 14 equipaggi iscritti, 11 al via. Barche, tipo catamarano, lunghe intorno ai sette metri, spinte da un potentissimo Mercury 200 hp. Prima le prove, quasi svogliate e poi tutti insieme per la partenza. La lepre, un

supergommone Pirelli di Nautica Store, accompagna le barche alla partenza e in velocità le libera nella corsa verso il “cancello” che sfoltisce il gruppo esattamente come la prima curva in F1. Ci vuol poco a capire che tra i tanti ci sono i campioni e i brocchi. Tra i primi, Roberto Lo Piano e Damiano Orlando, a bordo di Caravan Costantini del Club Italia Offshore, risultano la coppia da battere. Dall’alto dell’elicottero, risulta evidente: il colore che insidia le teste di serie è giallo.  La gara è incentrata quindi su due scafi: Agrizeta del Cast sub Roma 2000 con Fabio Bertolacci e Claudio Baglioni e appunto Caravan Costantini. Il mare non è perfettamente calmo e a quelle velocità ogni irreolarità della superficie significa volare sull’acqua e comunque rischiare. Ma tra i due, che navigano gomito a gomito, è un susseguirsi di sorpassi arobatici, fughe  e riprese e solo alla fine, dopo 50 minuti ininterrotti di manetta, a sventolare i 4 mori, ancora in mezzo al mare, è Agrizeta di Bertolacci e Baglioni. Il giorno seguente, il giorno della rivincita, il bianco C16 di Lo Piano non parte. Il mare è ottimo, ma lo spettaccolo ne risente. Nessuna acrobazia tra le onde di fronte alla Sella del Diavolo e soprattutto nessun duello al vertice tra pari. Bertolacci e Baglioni fanno quindi il bis, facilmente, e portano a casa 40 punti in totale che valgono il primo posto in classifica generale. Capitana e la Sardegna, sono una tappa importante per questo circuito, sotto ogni punto di vista. E per Quartu e la Sardegna, l’Offshore è una vetrina importante che coinvolge i media che contano. Già si parla di una prossima edizione e si fantastica su livelli ancora più alti, con altre categorie. Vedremo se Omero Longo, uomo offshore in Sardegna, e Lc power, saranno capaci di tanto. Noi, e per quel che abbiamo capito, anche il circo dei piloti intero, glielo auguriamo.    .