Gli Ottanta di Torregrande

Gli Ottanta di Torregrande
L'immenso gruppone di appassionati intervenuti nella costa oristanese

Vista la crescita costante, l’eging si conferma la tecnica del decennio. Le fila degli appassionati s’ingrossano sempre di più e gli incontri sulle rive segnano continui record, come questo appassionante raduno del golfo di Oristano.

Al via, a gruppi, i pescatori di dirigono verso il campo gara

Ormai sono circa una dozzina e forse ancora di più, i raduni che si svolgono in Sardegna, nei mesi invernali, dedicati alla pesca del calamaro. Probabilmente il precursore di tutte le organizzazioni è proprio Carlo Leone, agente Blue Springs per l’isola, che quest’anno, però, ha voluto concentrare l’interesse degli appassionati, di solito frazionato in un vero e proprio campionato itinerante, in una data unica, il 20 novembre, a Abbarossa, con la giustificata ambizione di chiudere le iscrizioni al centocinquantesimo pescatore. Ma, anche questa volta, le bizze del meteo, hanno costretto a un nuovo programma datato 27 novembre con l’incerta destinzione, solo all’ultimo individuata a Torregrande. Una posticipazione che ha significato la rinucia da parte di tanti appassionati, ma il gruppone è rimasto comunque su alti livelli determinando il record sardo di partecipazione: ottanta iscritti.

Più o meno un chilometro di spiaggia a loro dedicato, dal Beach bar verso sud. Un campo gara obbligato per via del tempo, abbastanza impegnativo per la presenza di vegetazione quasi a pelo d’acqua. Per fortuna non è piovuto e il vento non ha disturbato. Insomma, alla fine si è rivelata una bella serata. Così, si entra nel vivo già da subito, grazie all’immediato exploit di Roberta Enna che cattura al volo una seppia. Poi è il turno di diversi calamari spiaggiati qui e là. A cura di Michele Cabras, atterra persino un’insolita torpedine che, purtroppo, in quanto pesce, non è ammessa dal regolamento. Il sole cala e insieme a qualche altro calamaro regala un tramonto incredibilmente suggestivo esteso a buona parte dell’orizzonte. L’attività però non risulta particolarmente entusiasmante e ciò stimola i lanciatori a far ruotare le esche, rigorosamente Yamashita, come da regolamento. Una seppia qui e un calmaro là, trascorre così il poco tempo a disposizione. Alle 20:00 i giochi sono finiti e l’ultimo a dichiarare una cattura, una bella e pesante seppia, è lo stesso, ormai emerso, Tore Aiana, terzo classificato a Sant’Elia. La tribù si sposta in un locale a Oristano per un rinfresco, la pesatura e la premiazione. 10 i fortunati che accedono alla ricca premiazione, ma il grosso degli applausi è per il podio con Tore Aiana su tutti e Roberto Filippino e Piero Piras ai lati.