Fiops

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Fiops. Una nuova sigla che arricchisce il  variegato associazionismo alieutico italiano, purtroppo malato e in debito di credibilità. Una nuova presenza, trasversale, che strizza l’occhio a destra e a sinistra, al mare e alle acque interne, ai pescatori e ai club, alle grosse aziende e ai negozi. Già... i negozi! Il luogo a cui fanno riferimento tutti i pescatori, quindi quei due milioni di cittadini espressi dalle stime più attendibili. A chi dovesse chiedersi se salutare il nuovo arrivato con entusiasmo o diffidenza, ricordo che Fipo e Fipsas, Arci e Big Game Italia, piuttosto che l’Associazione per il Mare o Apr, e non me ne voglia chi ho scordato di menzionare, sono realtà che nascono da sensibilità di settore, ognuna con le sue peculiarità ed obiettivi e quindi anche i suoi limiti, primo fra tutti la capacità di intercettare il pescatore. Fiops (Federazione italiana operatori pesca sportiva), in effetti, è l’unico soggetto, sebbene partorito dalla convergenza di quattro grosse aziende commerciali (Colmic, Tubertini, Trabucco e Olympus), che si propone di far suoi i problemi di tutti con una struttura originale e un programma focalizzato su diversi temi (bracconaggio, ecosistema, porti, salvaguardia, sicurezza, scuole), attraverso il quale diventare un gruppo di pressione influente e ragionare presso le sedi istituzionali romane ed europee. Salutiamo quindi con fiducia e speranza questa nuova “potenzialità”, oggi guidata da Francesco Ruscelli, alla quale, ci dicono, sarà possibile aderire, attraverso tutti i canali, in tempi molto prossimi... settimane.