In copertina: Emiliano Gabrielli, felice per la cattura di una bella ricciola.
Del Salone Nautico Internazionale di Genova si è detto molto, ma solo oggi, in chiusura, arriva la conferma definitiva: il pubblico ha risposto in massa, portando a casa un nuovo record. Con oltre 124.000 presenze, pari a un +2,8% rispetto all’edizione precedente, la kermesse si conferma tra gli eventi di riferimento del settore. Un risultato che sorprende, soprattutto se si considera l’allerta meteo e i disagi causati dagli scioperi. In un calendario fitto di appuntamenti di livello, che altrove ha lasciato qualche delusione, Genova ha invece saputo rafforzare la propria centralità. Forte di questo successo, l’amministrazione ligure - con il presidente Bucci e la sindaca Salis - immagina per il Salone un futuro da “primo della classe”, proiettato oltre i confini continentali. L’Italia, del resto, vanta già primati mondiali nella produzione nautica e la volontà è quella di costruire, attorno all’evento, un sistema di attrazione capace di richiamare interessi e investimenti anche al di fuori del perimetro strettamente nautico. In questo scenario si inseriscono i temi europei del Green Deal e della Blue Economy: se ben governati, potrebbero offrire un vantaggio competitivo decisivo. Tanto che persino gli Stati Uniti - presenti in fiera con un ministro della Florida - avrebbero difficoltà a colmare il divario. A confermare la solidità del percorso intrapreso è Piero Formenti, presidente di Confindustria Nautica, che raccoglie consensi unanimi e dichiara: “Abbiamo raggiunto la piena maturità e completezza. Ora servono infrastrutture e il supporto del sistema Paese.”. Piccolo o grande punto debole, che a noi non poteva sfuggire, è il settore fishing. Non sono mancate proposte di qualità, ma i modelli pensati specificamente per la pesca sportiva, restano pochi, da contare con le dita di una mano!
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