Editoriale

Editoriale

Come molti di voi, anch’io rimpiango Pesca in Mare, quel fantastico mensile ideato dal compianto Alessandro Magrini, che per quasi quarant’anni ha illuminato le edicole di tutta Italia. Ho scritto anch’io su quelle pagine: prima con Magrini, poi con Del Campana e infine con Navarrini. Da quell’esperienza ho tratto lo spunto per emanciparmi e creare Mondo Pesca, un mensile di poche pagine, perfino in bianco e nero, dedicato alla pesca in Sardegna, allora allegato proprio a Pesca in Mare. Era il 1994, trentuno anni fa. Non avevo nessuna pretesa: mi piaceva l’idea e ero disposto a sostenere gli eventuali costi solo per divertirmi. Invece fu un successo, davvero inaspettato. Il passo successivo fu la distribuzione nelle edicole sarde e, naturalmente, l’introduzione della carta patinata e del colore con una maggior foliazione. Insomma, ho vissuto in pieno l’ascesa e la discesa dell’editoria, della carta stampata e delle pubblicazioni periodiche. Aggrappato all’appeal di Mondo Pesca e all’implicita e benedetta sardità, ho superato le difficoltà comuni a tutti, mentre le testate di maggior successo - Pescare Mare prima e Pesca in Mare poi, per citare le più autorevoli - rimettevano, con il dispiacere dei più, i remi in barca. Oggi posso dire con certezza che la Sardegna ha salvato Mondo Pesca da un destino segnato. La nicchia di lettori a cui si rivolgeva  e l’infinita testardaggine - da buon sardo - di chi scrive, sono stati il mix vincente. E il futuro? Mondo Pesca, senza grandi stravolgimenti, è impegnato in un’operazione comunque importante, spero apprezzata: raggiungere, entro gennaio 2026, con testimonianze anche dalla penisola, tutti i negozi di pesca d’Italia.