Danilo Atzei, "l'uomo che parlava coi serra" è il recidivo vincitore de Sa Die de su Serra. I social hanno permesso di seguire questa VIII edizione in tempo reale, dimostrando che le manifestazioni a campo libero sono al passo coi tempi.
Seconda stella a destra, questo è il cammino e poi dritto fino a… Buggerru; poi la strada la trovi da te, c’è Danilo che pesca per tre! Credo che le strofe di Bennato descrivano bene la bravura del pescatore e la bellezza di una notte d’estate a Portixeddu. È la sera del 19 luglio, l’afa trattiene la gente al mare e la lunga spiaggia di San Nicolò è illuminata da tante lucine; si scorgono alcuni pescatori solitari, gruppi di ragazzi che cantano e ridono, ispirati dai fumi della Giamaica, famiglie accampate che sfuggono al caldo torrido delle case. Ma nella parte più estrema e settentrionale della spiaggia, nel settore di Portixeddu, hanno piantato i picchetti 4 pescatori che non sono capitati lì per caso. Sono Stefano, Riccardo, Andrea e Danilo che qui hanno deciso di provare a vincere Sa Die de su Serra.
Evviva le gare a campo libero - Gli Amici del Surfcasting Sardegna hanno organizzato per l’ottava volta il raduno Sa Die de su Serra, gara a campo libero dedicata alla cattura esclusiva del Pomatomus saltatrix. Alla chiamata hanno risposto 50 pescatori, quasi il doppio della scorsa edizione. Il successo è giustificato dal cambio di data (l’anno scorso Sa Die si disputò a settembre, mese da sempre fitto di impegni agonistici), dalla possibilità di scegliere lo spot e dalla formula che restituisce credibilità alle gare a spiaggia libera.

Una delle caratteristiche che rendono il surf così affascinante è la scelta dello spot. Solo i pescatori più attenti e capaci sanno incrociare proficuamente i dati meteo, la marea, il periodo dell’anno e a questi sovrapporre il regolamento della gara, per sfruttare al meglio la notte di pesca. Ma negli ultimi 15 anni queste gare hanno perso di credibilità, perché è difficile (se non impossibile) verificare il corretto comportamento dei pescatori e l’autenticità dei loro carnieri. Il problema è diventato così sentito che in molti si domandano: “Ha ancora senso nel 2025 proporre gare a campo libero?”. L’evoluzione del surfcasting sembrerebbe portare nella direzione opposta. Non esiste infatti, a livello federale, un campionato basato su prove rally anche perché l’esigenza di tutelare il mare e la possibilità di stilare comunque e sempre una classifica (con l’introduzione delle prede tecniche) porta nella direzione del catch and release che per il momento si applica solo nelle prove a picchetto. Per fortuna è arrivata la tecnologia che, se utilizzata con giudizio, migliora tanti aspetti della nostra vita.

L’esempio virtuoso è arrivato da altre tecniche di pesca, come il drifting e lo spinning, per fare due esempi eclatanti. Da anni in queste specialità si utilizzano i gruppi social per testimoniare, in tempo reale, tutte le catture. In quest’ottica il raduno Sa Die de su Serra può essere visto come una prova d’avanguardia che restituisce credibilità alla formula rally. Ok, Sa Die è nato come raduno, dove l’agonismo lascia spazio alla voglia di pescare in allegria. Da anni, Stefano Corona, Daniele Congia e soci, a ogni raduno creano un gruppo WhatsApp nel quale tutti i partecipanti comunicano la loro posizione, una volta arrivati in spiaggia. Nel gruppo regna la goliardia e le foto delle catture sono accolte da “faccine e pollici in su”. Allo stesso tempo trasmettono la sensazione di pescare tutti insieme, come se la costa sarda fosse un’unica lunga spiaggia. Viva Sa Die, viva le prove a campo libero.

La notte di Portixeddu e Sassu - Abbiamo iniziato l’articolo nominando 4 pescatori: Danilo Atzei, Stefano Corona, Riccardo Chessa e Andrea Picciau. Hanno scelto Portixeddu come terreno di battaglia. E già poco dopo il tramonto ecco le prime catture: apre le danze Danilo, seguito a ruota da Andrea e quasi subito arriva la cattura anche per Riccardo, con un serra di 2,7 chili, preda che alla fine risulterà la più grossa della nottata. Intanto in molti scelgono il “comprensorio” di Capoterra e Pula, ma questa volta le catture sono sporadiche e di taglia ridotta. Notizie frammentarie arrivano da Sassu, con molte prede anche se di piccola taglia. Lucio Meloni e Paolo Uccheddu sfruttano la frenesia che si protrae per larga parte della notte e alla fine la bilancia regala loro la seconda e la terza piazza assoluta. Ma il vero dominatore è Danilo Atzei. Alla prima cattura ne seguono altre, per un totale superiore a 6 chili. La vittoria è sua… di nuovo! Infatti, il portacolori degli Amici del Surfcasting aveva già vinto Sa Die, quella volta pescando a Pula, dimostrando di saper scegliere lo spot in base alle condizioni del momento. Concludiamo con una considerazione. Troppo spesso le catture dei serra sono snobbate, quasi fossero pesci di serie B. “E ti prendono in giro se continui a cercarli, ma non darti per vinto perché chi ha già rinunciato e ti ride alle spalle, forse è ancora più pazzo di te”.



Danilo Atzei, Lucio Meloni e Paolo Uccheddu, rispettivamente primo, secondo e terzo in classifica.

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