Copertina

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Gli ultimi istanti del recupero di un tonno a Oristano in occasione del Trofeo Matica.

Il mare verde. Sarà così, tra non molto. E non parlo del colore. A quello purtroppo, in certe zone, siamo già arrivati. Parlo del verde, del “green”, che fa più effetto. Di tutti quei comportamenti virtuosi, in favore di un ambiente più pulito, meno inquinato, così come i nostri figli si aspettano per il loro futuro e quello dei loro figli. Pur convinto che per il bene del pianeta, la soluzione sia da ricercare su altri fronti, come sottrarsi a una presa di coscienza che pur nel nostro piccolo, siamo chiamati ad assumere? Non è possibile! Come non è possibile rifiutare anche la più piccola delle responsabilità. Ognuno deve fare la sua parte, anche se insignificante. Per questo, non ci stancheremo mai di richiamare l’attenzione del pescatore al rispetto dell’ambiente, a non lasciare segni del nostro passaggio, della nostra sosta, del nostro divertimento, in mezzo al mare o nelle rive. Anzi è nostro dovere esortare i nostri compagni a fare di più. Ad esempio raccogliere quel che non ci appartiene ma che non vogliamo vedere confuso con la natura. Oggi però, l’attenzione si focalizza in particolar modo su due elementi. Il primo, il piombo, è già un sorvegliato speciale perché altamente nocivo allo stato gassoso; certamente lo è di meno e comunque con effetti da valutare allo stato solido. L’altro è la plastica, il materiale della civiltà, del benessere, e ora, anche di un vastissimo degrado, particolarmente importante in mare. Il discorso in questo caso diventa ancora più ampio e naturalmente non si ferma alla scatoletta di esca. Interessa infatti la produzione, il commercio, mondiale, in definitiva gli imballi, le confezioni. Appare quindi significativo che uno dei prossimi obiettivi delle aziende di settore, sia quello di limitare il packaging e, dove possibile, eliminare le confezioni in plastica e sostituirle, con materiali più ecologici come il cartone 100% biodegradabile. Alcuni noti marchi sono già un passo avanti in questa piccola transizione, ma anche noi, col nostro comportamento, possiamo contribuire a un felice e auspicato, “green fishing”.