Contact 400

Contact 400

Da alcuni snobbato, da molti amato e da troppi sconosciuto, il contact 400 è il mulinello a bobina coperta che ha fatto la storia di questa categoria, subendo negli anni numerose innovazioni tecnologiche per restare al passo coi tempi. Tuttavia gli esemplari più affidabili rimangono quelli più vecchi...

Un po’ di storia
La produzione dei mulinelli a bobina coperta con il marchio Crack Contact inizia alla fine degli anni ‘60 in Francia, precedentemente erano prodotti con il marchio Luxor Contact ma dopo la morte del progettista francese Paul Mauborgne i suoi familiari che erano i proprietari dei brevetti ma non del marchio Luxor, continuarono sì a produrre i Contact, ma con il marchio Crack. Il Crack contact negli anni ‘70 diviene Crack Contac 400 e finalmente negli anni ‘80 prende il nome di Contact 400. Ci saranno successivamente altri due modelli, il Contact 400 Express e il Superexpress  (entrambi di colore rosso) che rispetto al modello precedente avevano un rapporto di recupero leggermente più elevato ma a mio avviso il Contact 400 rimane il modello meglio riuscito tra tutti i Contact. Negli anni ‘90 cessa definitivamente la produzione del contact 400, che viene purtroppo surclassato dai nuovi mulinelli leggeri, tecnologici e performanti.
Io lo uso esclusivamente con la bolognese, canna per la quale sembra essere nato, sia in mare che in acque interne in abbinamento a fili decisamente sottili in bobina e nonostante sia un mulinello che ha sul groppone quasi trent’anni, ha ancora una meccanica perfetta e una frizione fluida che per ora non ha ancora fatto scherzi, chiaramente ogni tanto necessita di una piccola revisione che nonostante l’età dell’attrezzo è davvero poco impegnativa.

Caratteristiche tecniche
Questo tipo di mulinello, come anticipato si sposa perfettamente con la bolognese e la tecnica della passata.
Ha un peso di 297 grammi e recupera 67 centimetri di filo per ogni giro completo di manovella. La fuoriuscita del filo avviene dalla parte superiore della bobina tramite lo sgancio di un cilindretto guida filo, azionato dalla rotazione all’indietro della manovella. Questo sistema permette lunghe passate con metri di filo che escono dalla bobina senza il pericolo che si possano creare fastidiose parrucche nonostante i diametri dei fili siano decisamente ridotti. È munito di una doppia frizione, una meccanica, regolabile da una rotellina posta sul corpo del mulinello e una manuale, azionabile tramite una leva con il dito indice che blocca momentaneamente quella meccanica, utilissima durante le fasi di combattimento con i pesci di taglia.
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