Ci mancava solo Galan

Non tutti sanno che l’attuale Ministro alle Politiche agricole, il padovano Giancarlo Galan, è un provetto pescatore… in altura. E ancora meno sono quelli che conoscono il decreto, a sua firma, finalizzato a promuovere la rilevazione della consistenza della pesca sportiva e ricreativa in mare. Il Ministro, precisa: “Non si tratta della licenza di pesca. Vogliamo conoscere, per dare dignità a questa attività del tempo libero. Inizia una fase nuova per la pesca non professionale - ha continuato Galan - in cui dobbiamo inventare un sistema di regole coerenti con le necessità di tutela degli ecosistemi marini, così come si fa con la pesca professionale. Regolare la pesca sportiva/ricreativa, significa generare grandi opportunità di integrazione con il turismo, con l’uso ricreativo del mare. Conoscendone le dimensioni sarà anche possibile richiedere la giusta attenzione politica per un’attività che ha valori culturali ed etici ma anche forti contenuti economici ed occupazionali”. Tutto questo, passa attraverso un censimento, o meglio, una comunicazione dello stato di pescatore sportivo/ricreativo, al Ministero, anche attraverso le associazioni di settore, on line sul sito www.politicheagricole.gov.it, ovvero presso l’Autorità marittima. Peccato che tanta buona volontà inciampi al primo passo. Il decreto (scaricabile dal nostro sito), infatti, all’articolo due recita così: il pescatore sportivo o ricreativo esibisce l’attestazione dell’invio della comunicazione… Il pescatore sportivo che, al momento del controllo, non presenti l’attestazione, deve sospendere l’attività di pesca ed effettuare entro 10 giorni, la comunicazione. E per finire… In materia di controllo e sanzioni si applicano le disposizioni normative vigenti. Comunque la vogliamo mettere ci troveremo di fronte ad una falsa valutazione del fenomeno, assolutamente sottostimata, per l’effetto deterrente che tali obblighi comportano. Il risultato? Una pugnalata al settore economico e per conseguenza agli stessi pescatori sportivi e ricreativi. Riferisce Galan, che le stime attuali calcolano circa un milione di soggetti interessati. Cifre compatibili con l’indagine Nielsen di qualche anno fa, promossa da Fipo. Perché, mi chiedo io, non tenere buone queste valutazioni, e manifestare finalmente, anche per tranquillizzare l’opinione pubblica, quelle azioni derivate dall’attenzione politica, che darebbero dignità alla categoria?
Dopodiché, amici miei, arriva il 2011. Non mi sembra parta nel migliore dei modi ma evidentemente il ministro Galan, ci chiama in causa come contropartita, per aver risollevato??? le tristi sorti della nostra agricoltura. Comuque vada... auguri a tutti.