Centro Didattico d'Immersione

Centro Didattico d'Immersione

Tanta la strada percorsa da quel lontano 1983. Allora la società si chiamava Nettuno e l’idea del suo presidente ed istruttore Tino Scotto era quella di condividere la sua passione (ed anche lavoro vista la sua attività come sommozzatore dei Vigili del Fuoco) con tutti gli amanti del mare. Un corso durava circa quattro mesi ed il successo sempre crescente, con conseguente ampliamento della struttura e degli investimenti, portò nel 1991 al cambio del nome in Centro didattico d’immersione, così da renderlo più appropriato alle multiformi attività che venivano svolte. Come dimenticare infatti manifestazioni come il presepe del mare, interamente realizzato da ragazzi disabili dell’istituto Gesù Nazareno di Sassari, e posato sotto i loro occhi nelle acque di Alghero. La scuola ha poi partecipato a tutte le edizioni del carnevale subacqueo di Santa Teresa Gallura, addirittura con 101 sub sott’acqua vestiti come cani dalmata a macchie bianche e nere (la carica dei 101 appunto) o la riproposizione dei Candelieri di Sassari, con tre grandi statue portate da 72 subacquei, per ricordare la più importante festa religiosa della città. Da ricordare anche la partecipazione con 67 appassionati alla catena subacquea più lunga del mondo che è valsa l’iscrizione all’albo dei Guinness dei primati. La politica vincente del Cdi è quella di tenere uniti dalla stessa passione tutti quelli che frequentano i corsi anche dopo la loro conclusione ed infatti la crescita di aiuto istruttori ed accompagnatori fa sì che nelle immersioni che si organizzano ogni domenica si arriva ad avere sott’acqua un rapporto di uno ad uno tra esperti ed allievi. Ogni anno poi si organizzano viaggi all’estero in tutte quelle località di interesse subacqueo ed il successo è tale (si è addirittura arrivati a settanta partecipanti) che i diving locali vengono spesso messi in gravi difficoltà per il reperimento di attrezzature sufficienti. Dal 2004 il Cdi è anche promotore ed organizzatore dei corsi di apnea Fipsas grazie all’inserimento nell’organico di Tino Carta, istruttore Fipsas, corso del quale abbiamo ampiamente parlato nello scorso numero di Mondo Pesca.