Cappone e Sciala

Cappone e Sciala

Pare che  il nome del genere “Scorpaena”, al quale appartengono gli scorfani, sia nato in antichità per derivazione dalla parola “scorpione”. Infatti in antichità (a anche adesso) spesso i marinai rimanevano vittime delle punture dolorosissime inferte con le spine dorsali e opercolari di questo pesce.

La Scorpaena scrofa è il più grande  fra gli scorfani mediterranei, di aspetto particolare, visto il corpo piccolo rispetto al capo. Questo è infatti grosso, ricoperto da aculei, con una bocca obliqua e grande, armata di piccoli denti. La mandibola risulta più protesa rispetto alla mascella. Su tutto il capo sono presenti creste ed escrescenze dermiche che lo aiutano a mimetizzarsi con le alghe che ricoprono i massi. Sulla prima dorsale e sul bordo del preopercolo sono presenti delle spine collegate con ghiandole velenifere. La pinna dorsale è unica e va dalla testa al peduncolo, ma si divide in due parti: la prima parte è alta e lunga, sorretta da forti raggi spinosi; la seconda è corta e costituita da raggi molli. Il corpo è di un bel colore rosso maculato, che gli permette un mimetismo eccezionale, tanto che in immersione è molto difficile scorgerlo sui fondali rocciosi che costituiscono il suo habitat ideale. Può raggiungere i 50 centimetri per 2,6 chili di peso massimo registrato. La distribuzione dello scorfano cappone va dalle coste dell’Atlantico orientale fino alla Scandinavia, ed in Mediterraneo soprattutto lungo le coste tirreniche e meridionali, più rara la sua presenza in Adriatico. Gli scorfani sono dei voraci predatori  dal comportamento comunque pigro, che amano restare immobili  e mimetizzati. Si nutrono di piccoli pesci e di piccoli  molluschi e crostacei.

Curiosità
Pare che  il nome del genere “Scorpaena”, al quale appartengono gli scorfani, sia nato in antichità per derivazione dalla parola “scorpione”. Infatti in antichità (a anche adesso) spesso i marinai rimanevano vittime delle punture dolorosissime inferte con le spine dorsali e opercolari di questo pesce.

Cappone al forno con fregola e pomodorini

Ingredienti per quattro persone: quattro bei capponi del peso di circa 300 grammi ciascuno, 350 grammi di pomodorini ciliegino, 300 grammi di fregola sarda media, sale, aglio, prezzemolo, olio extravergine d’oliva, qualche rametto di origano fresco, pepe, peperoncino, un bicchierino di vino bianco.

Esecuzione: pulite e squamate i capponi eliminandone anche le branchie. Tagliate a dadini grossolani i pomodorini maturi e disponeteli sul fondo di una teglia da forno alta. Distribuite un po’ di aglio e prezzemolo assieme ad un filo d’olio, quindi posate i capponi, salando e pepando a piacere. Mettete il tutto in forno preriscaldato a 180°C per circa 15 minuti. A metà cottura aggiungete una spruzzata di vino bianco per insaporire e per evitare che si restringa troppo il sugo ottenuto in teglia. A cottura ultimata separate i capponi e teneteli in caldo, prelevate il sugo ottenuto e passatelo con il passapomodoro col disco a buchi grossi (se preferite potete evitare questo passaggio), mettetelo in una padella e fatelo scaldare ancora un po’ aggiungendo un rametto di origano che poi toglierete. Nel frattempo fate bollire l’acqua salata ed immergetevi la fregola, portatela a 3/4 di cottura quindi scolatela e mettetela nella padella, aumentate la fiamma e saltatela brevemente facendola finire di cuocere in maniera che assorba bene i sughi (fate attenzione comunque che rimanga al dente) controllandone la salatura e aggiungendo, se si vuole, un pezzo di peperoncino. Servite nel piatto fondo con un filo d’olio e decorando con i rametti di origano restanti. Dopo il primo piatto potrete completare col secondo servendo i capponi ben caldi. Se volete potete tenervi un po’ di salsa di pomodoro e passarla finemente per usarla come decoro saporito per i pesci.
Franco Oghittu

Sciala
Vermentino di Gallura Docg di Surrau
Sciala è un vino prodotto dalle Vigne Surrau. Il colore è giallo paglierino con i classici riflessi tendenti al vede, tipici del Vermentino di Gallura. I profumi sono intensi, con note di frutta e floreali. In bocca è morbido, con gusto persistente, sapido e con note minerali. Sciala è ottimo in abbinamento con tutta la cucina di pesce, dai primi piatti agli arrosti sotto sale, ma anche con formaggi e carni bianche.