Cambio di Luce

Cambio di Luce

Con l'arrivo della bella stagione diventa sempre più frequente incontrare pescatori sui moli o sulle scogliere. In mare branchi di oratelle si mischiano a quelli di piccoli muggini e sparlotte. Le fasce d'acqua più alte sono occupate da occhiate, lecce stella e sugarelli che, in assenza di predatori, pinneggiano tranquilli lasciando fuoriuscire dall'acqua appena qualche punta della pinna dorsale. Sono condizioni ideali per chi pesca dalla riva, desiderate ed agognate tutto l'inverno: l'attività dei pesci riprende vita ed il galleggiante va spesso su e giù; un vero divertimento. Anche in questa stagione l’alba ed il tramonto risultano vincenti.

La finestra temporale
E' risaputo che di notte e nelle ore a cavallo dell'alba e del tramonto si manifesta sempre una maggiore attività dei pesci. Quelli che grufolano sul fondo utilizzano queste ore per pascolare su un raggio ben più ampio che nelle ore diurne. Se infatti la presenza di orate, mormore e muggini si concentra in zone limitate durante il giorno, la notte ed ancor più all'alba ed al tramonto queste si muovono, lentamente e con passaggi ripetuti, "radiografando" una superficie del fondale ben più vasta. La presenza di tanto pesce foraggio richiama i predatori. Se fino a qualche anno fa la figura dell'orco cattivo era ricoperta dalla spigola, un formidabile predatore che però ama il freddo, la corrente e cacciare in solitario, ora l'orco si è moltiplicato e caccia in branco. In questi ultimi anni infatti si sta verificando un fenomeno che, almeno in Sardegna, sembra oramai consolidato. La presenza di barracuda e pesci serra ha modificato le abitudini alimentari di molti pesci. Di giorno, proprio nelle ore più calde, branchi di decine di pesci serra invadono le zone portuali e le punte più estreme delle scogliere; di notte le stesse vie sono trafficate da barracuda, a centinaia. Il pesce foraggio, spaventato se non ancora decimato, si rifugia e solo occasionalmente abbandona la tana per mangiare. Pesci serra e barracuda, giorno e notte, i primi amano le acque più calde, i secondi il buio pesto. Ed è proprio questa caratteristica che rende, ancora una volta, alba e tramonto ideali per la pesca. Le due fasi di transizione costituiscono una, se pur ristretta, finestra temporale da sfruttare al meglio. Appena le prime luci dell'alba illuminano il cielo l'attività dei kuda svanisce improvvisamente. Ma prima che i pesci serra accostino in caccia ci vogliono alcune ore, quelle necessarie al sole per riscaldare il campo. Il resto della fauna ittica, avendo registrato gli orari e le coincidenze delle due comitive di famelici turisti, sfrutta i cambi di luce per svolgere tutte quelle attività che fino a poco tempo fa destinavano alle ore più calde del giorno.

Attrezzatura
Soprattutto all'alba la circolazione dell'aria è pressoché assente. Questo fattore permette l'utilizzo di canne bolognesi, anche da 7 o 8 metri. Se la nostra attenzione è rivolta alla ricerca di orate di taglia non potremo scendere troppo con la sezione del filo. Con una buona canna da 7 metri, dello 0,16 in bobina e finale dello 0,13 è possibile contrastare con ottime possibilità di successo anche le testate di esemplari intorno ai 2 chili. Fili più sottili aumentano le mangiate ma se abbocca "un treno"… arrivederci! La paratura, adeguata alla grammatura del galleggiante, deve lavorare sul fondo, dove stazionano le orate. La zavorra sarà quindi composta da due sezioni differenti: un primo carico concentrato, per far superare velocemente le fasce d'acqua più alte, seguito da una collana di pallini isolati, distanziati di alcuni centimetri ad anticipare mezzo metro circa di bracciolo libero. Se si utilizza come esca il bigattino l'amo sarà del 12 o del 14, con curvatura accentuata. Occhio! La bocca dell'orata è pensata per spaccare il guscio di bocconi e cozze ed anche l'amo più resistente non può nulla contro la formidabile pressione delle sue mandibole. O riusciamo a ferrarla subito, proprio sulle labbra, o attendiamo con pazienza che ingurgiti il boccone e solo allora ferriamo. Se invece ci accorgiamo che la nostra esca ha incuriosito qualche bel muggine dovremo necessariamente diminuire la dimensione dell'amo, adeguandola alle dimensioni contenute del suo muso. Per quanto riguarda la pasturazione, sfarinati al gusto di formaggio e pellet vanno bene. L'importante è mantenere costantemente una colonna di pastura sotto il nostro galleggiante avendo cura di ravvivare la pasturazione ogni dieci minuti.