Bass Boat

Bass Boat

Da riva, dal kayak, in belly boat. Quanti modi diversi per praticare questa stupenda disciplina! Ma di sicuro, il bass fishing per eccellenza prevede l’utilizzo della bass boat.

Alessandro Vacca

Il bass fishing praticato con le bass boat nasce in America, dove la pesca al boccalone ha origini antiche e dove da anni si organizzano eventi spettacolari, con montepremi a cinque zeri. Queste manifestazioni hanno portato il bass fishing ad essere uno degli sport più seguiti del continente americano. La maggior parte delle bass boat sono prodotte negli Usa ed hanno caratteristiche che le rendono uniche. Sono infatti delle barche ideate appositamente per praticare la pesca al persico trota, abbastanza leggere e con carena piatta. Questa permette di raggiungere, durante gli spostamenti, delle velocità elevate e allo stesso tempo di muoversi in fondali bassi. Sono dotate di una speciale gavonatura, con numerosi scomparti accessibili attraverso una serie di sportelli. All’interno vengono posizionate le batterie per il motore elettrico, il livewell (utilizzato prevalentemente durante le gare), le Plano porta-esche, il serbatoio del carburante e tutti gli accessori utili. I gavoni sono calpestabili, per permettere al pescatore di spostarsi liberamente da prua a poppa durante il combattimento con il bass e per creare una posizione in rilievo molto più comoda. A tal proposito i gavoni sono costruiti in legno, come l’Okumè o il compensato marino e vengono rivestiti con uno strato di moquette, così da avere una maggior durata nel tempo. Le bass boat dispongono di due tipi di propulsione: un motore a scoppio, posizionato a poppa, necessario per i lunghi spostamenti e un motore elettrico a pedale, solitamente fissato a prua, che si utilizza durante l’azione di pesca, quando cioè è necessario mantenere il massimo silenzio e una bassa velocità di spostamen-to. Questa tipologia d’imbarcazione, dagli Stati Uniti si è diffusa in tutto il mondo, arrivando in Italia e nella nostra amata Sardegna. Come utili alternative alle costose bass boat spesso si usano le cosiddette Jon boat, ossia del-le barche che non nascono come bass boat, ma che vengono allestite nel medesimo modo per la pratica della pesca al persico trota, consentendo un risparmio economico non indifferente.

I vantaggi della bass boat
La pesca in barca è sicuramente la più proficua in assoluto e i motivi sono molteplici: specialmente nei grossi bacini, si ha la possibilità di visitare tutti gli spot presenti e in poco tempo, un elemento che diventa fondamentale durante le gare; la pesca dalla barca concede una prospettiva e una posizione di pesca di gran lunga migliore, permettendo di pescare dal centro dello specchio d’acqua verso riva, garantendo una presentazione migliore, più realistica, più agevole per manovrare l’esca e per ferrare il pesce; ma soprattutto si ha la possibilità di pescare con precisione in tutte le cover e tutti gli spot, lontani e vicini alla sponda, senza alcun limite. Altro elemento a favore della pesca in barca è la possibilità d’incaglio nettamente minore rispetto alla pesca “dal piede”. Una bass boat che si rispetti dev’essere dotata di una buona strumentazione elettronica, fondamentale per la “lettura” dell’acqua. Lo strumento più utilizzato è di sicuro l’ecoscandaglio. Questo permette di ricevere informazioni importantissime sulla struttura del fondale e la presenza di pesci, dati fondamentali su cui basare l’azione di pesca. Lo strumento multifunzione dà in tempo reale dati quali: la temperatura dell’acqua, fondamentale per comprendere il grado di attività del bass e la sua possibile zona di stazionamento; la misurazione della profondità e la rappresentazione delle strut- ture sommerse (alberi, sassi, erbai, scalini, etc.), fondamentali per capire come pescare in uno spot che i nostri occhi non possono vedere; il Gps, indispensabile per ritrovare vecchi spot che in passato hanno regalato dei risultati. Insomma, l’ecoscandaglio è uno strumento veramente utile e spesso risolutivo.

“Una bass boat che si rispetti è dotata di un ecoscandaglio che pernette di studiare il fondale e segnalare l’eventuale presenza di pesce.”.

Tutto a portata di mano
Quando si pesca dalla riva è complicato portare con sè più canne e grosse quantità di attrezzatura. Tra fili che si intrecciano, canne che ad ogni spostamento vanno poggiate a terra, il tempo e la qualità della pescata si riducono. Questo inconveniente non si presenta in barca, dove è possibile portare diverse canne già pronte con fili ed esche differenti per essere preparati, in ogni momento, ad un repentino cambio di strategia e azione di pesca. Tutti questi fattori dimostrano che la pesca da natante permette di catturare molti più bass, sia in numero che in dimensioni.

L’altra faccia della medaglia
E i contro? Beh, sono veramente pochi. Gli unici elementi sfavorevoli sono l’impossibilità di pescare negli specchi d’acqua troppo piccoli, spesso privi di accesso per le barche e il dover comunque aver cura del proprio mezzo, eseguendo le periodiche manutenzioni e affrontando le spese che vi gravitano attorno. Sicuramente niente di particolarmente complicato e dispendioso ma comunque da mettere in conto per mantenere l'imbarcazione sempre performante.

Posizionare la barca in pesca
Durante l’azione di pesca è fondamentale mantenere la corretta posizione dell’imbarcazione, così da poter approcciare efficacemente lo spot, stando attenti a non finirci sopra con la conse- guente fuga dei pesci (errore molto comune). Il posizionamento corretto dipende dalla tipologia di spot che si andrà ad affrontare e dalla tecnica che si vuole utilizzare. Facciamo qualche esempio: nella pesca con i jig in cover è più efficace posizionarsi di fronte a queste, ad una distanza piuttosto corta (ma non troppo), così da pescare meticolosamente in ogni singolo buco; pescando in zone di acqua bassa come le flat, è bene posizionarsi lontani dallo spot target e fare lanci lunghi, oppure scegliere un punto su cui stazionare per poi lanciare parallelamente lungo la sponda alla profondità ideale; pescando con le swimbait, magari lungo punte e pareti rocciose, è possibile attaccarsi alla sponda con il natante  per lanciare parallelamente, così da tenere l’artificiale a strettissimo contatto con le strutture. Ovviamente tutto ciò va contestualizzato e riferito allo spot e alle condizioni presenti al momento dell'azione di pesca (situazione che richiede tanta pratica). La domanda che sorge è: ne vale la pena di investire su un’imbarcazione allestita appositamente per praticare questo fanta- stico sport? La mia risposta è: assolutamente sì! Se la pesca al bass è una tua grande passione, se vuoi divertirti oltre modo, se vuoi scoprire posti fantastici inaccessibili da riva e soprattutto, se vuoi raggiungere grandi risultati, questa è la scelta giusta!