Attacchi Rapidi

Attacchi Rapidi

Fermo restando quanto scritto l'ultima volta sulle tipologie di calamento del surf, almeno sulle principali, passiamo ora ad una riflessione pratica sul loro"confezionamento". Da che mondo è mondo, e da che pesca è pesca, la lenza, sia essa monofilo o fluorocarbon, è il trait d'union fra pescatore e preda. E dalla sua integrità dipende l'esito della pescata. I punti deboli del filo"magico" sono le giunzioni, i nodi e gli agganci. In coincidenza di un nodo, una lenza perde buona parte del proprio carico di rottura e, se il nodo è eseguito a secco e maldestramente, si spezzerà alla prima sollecitazione, sia essa il lancio o la "tirata" di un pesce. Per questo motivo, ma non solo, è da parecchio che i braccioli non sono più annodati direttamente sul trave della paratura, ma il loro inserimento passa per gli sganci rapidi o le tecnosfere. L'altro motivo è  dovuto al fatto che spesso i calamenti da surf devono "lavorare" in mezzo alle correnti e alle onde, per cui hanno bisogno di "scaricare" la turbolenza di cui sono investiti, per non diventare ben presto dei grovigli inestricabili. Per la verità nel surf si utilizzano oramai sganci rapidi anche per collegare il trave della paratura allo shock leader, e anche per poter cambiare velocemente la zavorra. La richiesta di rapidità viene dall'agonismo, ma risulta molto utile anche se a pesca andiamo "amichevolmente", si fa per dire...

Sganci per piombo e per travi
Per entrambe le situazioni si può usare lo stesso accessorio. Largamente diffuso il "heat-shrinking rubber snap" (in italiano attacco con gomma termorestringente), praticamente un anello ovale di acciao armonico,  spezzato in uno dei lati lunghi, e corredato di un gommino piatto e conico. Il gommino viene fatto scorrere sullo shock, o sul trave nel caso del piombo, poi si effettua il nodo sull'anello, all'interno del quale agganceremo l'asola della paratura, o quella della zavorra. A questo punto abbassiamo il gommino fino ad inglobare la spaccatura al suo interno. Ecco, ora siamo pronti per lanciare! Personalmente per il piombo utilizzo spesso il "rolling swivel with hanging snap" (girella con attacco a sgancio rapido), praticamente una girellina con, al posto del classico moschettone, un gancetto che presenta una strozzatura che impedisce la fuoriscita accidentale della zavorra.

Sganci per braccioli
Arriviamo finalmente agli sganci per i braccioli, o meglio agli accessori di connessione fra terminali e trave. "Anticamente" esistevano le girelle triple, il trave veniva di fatto interrotto o "delimitato" da queste swivel, ma alla fine il complesso pescante risultava pesantissimo. È pur vero che allora il surf si praticava solo in condizioni di mare mosso o agitato, ma negli anni si sono trovate  soluzioni decisamente più aereo e idrodinamiche. L'alternativa di quei tempi era annodare i braccioli direttamente sull'asse del calamento, magari utilizzando le legature tipiche del palamito, e per la verità qualcuno gioca ancora questa carta, soprattutto in occasione di posidonia vagante, quando cioè non bisogna offrire neppure il minimo appiglio al depositarsi dei malefici ciuffi sulle nostre lenze. Oggi comunque sono tecnosfere, sganci rapidi e girelle, tutto sommato intramontabili, a dettare legge nel campo degli accessori.

Tecnosfere
Gli agonisti che devono prediligere la leggerezza, almeno col mare calmo, preferiscono le tecnosfere. Sono delle palline di plastica molto resistente, e forate in lunghezza e in larghezza, insomma in verticale e in orizzontale. In queste due cavità, che si sfiorano ma non si intersecano davvero, trovano rispettivamente alloggio il trave e il bracciolo della paratura. La tecnosfera è bloccata sull'asse da due nodini o  da due stopper, o più spesso da due perline incollate. Il bracciolo reca, nell'estremità opposta all'amo, un nodino che impedisce al filo di essere inghiottito dalla tecnosfera. A volte può essere necessario inserire una piccola perlina, per rendere il nodo più spesso. Niente paura, il peso stesso dell'esca farà assumere al terminale il corretto assetto in pesca. Personalmente ho usato spesso le tecnosfere, ma non mi danno sufficienti garanzie, soprattutto con pesci importanti (ne ho perso qualcuno per colpa delle tecnosfere). E' senza dubbio il sistema migliore per rendere la nostra lenza leggerissima, e riducono di molto i rischi di grovigli, insomma "scaricano" molto bene. Inoltre una paratura con le tecnosfere risulta essere davvero "pulita", molto gradevole a vedersi.

Fast clip
La ditta Ultramarine, ben conosciuta dai surfcastmen, e specializzata in accessoristica, produce i fast clips, dei gancetti ricurvi, a U strozzata, con una piccola spirale in un'estremità. La loro particolare forma, e la spirale, consentono di agganciare il bracciolo senza creare nodi o asole. Basta doppiare il terminale, ancorarlo al gancetto e avvolgerlo, sempre doppiato, alla spirale. Questo sistema è molto comodo, perché le operazioni di aggancio e sgancio sono molto rapide. Chi ne fa uso spesso lo accompagna ad un tubicino in silicone, che da sicuramente maggiori garanzie, ma appesantisce un po' il tutto. E poi bisogna scegliere bene la misura: troppo largo scivola sul bracciolo, troppo stretto crea grossi problemi, e perdite di tempo, proprio quelle che non vogliamo! Anche questa soluzione ha nella leggerezza il proprio punto forte.

Girelle
A dispetto di due accessori descritti finora, c'è ancora chi, compreso il sottoscritto, si ostina ad utilizzare le girelle. Ovviamente parliamo di misure micro, quindi dal peso davvero contenuto, e comunque molto discrete in quanto a visibilità in acqua. Personalmente le preferisco alle tecnosfere perché mi danno un'idea di maggiore robustezza, a patto di scegliere quelle realizzate con materiali che non soffrano troppo l'azione corrosiva della salsedine. Sconsiglio vivamente quelle in ottone, o almeno controlliamole spesso. Le girelline non hanno moschettone, quindi il bracciolo dobbiamo legarcelo sopra, un classicissimo clinch andrà benissimo, meglio farlo doppio con i diametri più sottili. Con condizioni di mare molto mosso personalmente utilizzo delle girelle leggermente più grosse, ma soprattutto del tipo forato direttamente sul barilotto, e con un solo anellino.

Stopper, perline o nodini?
Passiamo ora a fare una rapida riflessione sugli accessori più utilizzati per bloccare, anche se non in maniera assoluta, gli agganci dei braccioli sul trave. Tecnosfera, sgancio rapido o microgirella, tutti vanno interposti fra due perline, diano esse in vetro o in plastica. In passato ogni perlina veniva bloccata a monte da uno stopper, detto anche chicco di riso. Questo sistema è stato a suo tempo molto diffuso. Ma i chicchi di riso non sono più molto utilizzati nel surf, sia perché esteticamente non sono proprio il massimo, sia perché tendono a scorrere sul trave, soprattutto con pesci dall'abboccata violenta, come le orate, ma anche le più plebee boghe non scherzano. A mio parere continuano a non avere rivali nelle parature monoamo, quando cioè lo stopper che può essere spostato ci permette di trasformare uno short arm in uno short rovesciato. L'ultimo grido nel surf agonistico è rappresentato dalle perline incollate, utilizzando delle specifiche colle cianoacriliche, che non "brucino" il nylon o il fluorocarbon del nostro trave. Al di là dell'indiscutibile eleganza di un trave "incollato", una paratura così costituisce davvero il massimo in termini di leggerezza. Occhio però alle perline, ogni tanto, dopo qualche tempo, e necessario incollarle di nuovo. Ancora molti utilizzano i nodini al posto degli stopper, realizzandoli o con del monofilo molto sottile o con il filo in cotone, del tipo utilizzato per le legature degli anelli delle canne. La prima versione non scorre nemmeno a pagarla, ma i nodi risultano talmente serrati che potrebbero anche incidere il trave. Il nodino in cotone non lesionerà mai l'asse della nostra paratura, ma ha una maggiore tendenza a "camminare", ma per questo basta una goccia di colla. In conclusione... a ognuno il suo, nel senso che ciascun surfcaster troverà, o più probabilmente avrà già trovato il suo sistema preferito per realizzare gli agganci dei braccioli al trave delle proprie parature. Poi si può sempre cambiare idea, e niente ci vieta di avvicinarci ad altre soluzioni. Ma a prescindere dalla scelta che faremo, il mio consiglio è di non trascurare la realizzazione dei nostri calamenti: mettiamoci cura e ottimi materiali, meglio evitare brutte sorprese durante il combattimento con una preda!