Animal Instinct

Animal Instinct

Due e più mesi di stallo, un periodo lungo che ha aumentato in tutti gli spinner la voglia di tornare a pescare. Due e più mesi nei quali, a canna e mulinello, abbiamo sostituito il… pollice. Si, quello destro, o sinistro se siete mancini; il pollice che l’evoluzione ci ha reso opponibile e che ora per lo più scorre, in continuazione, sul display dello smartphone. Vecchie foto di pesca e quasi nessuna datata 2020. Eppure questo strano anno era iniziato col botto: le piogge di dicembre avevano alimentato i corsi d’acqua e le foci, animando il sottocosta di vita brulicante, sotto e sopra il pelo dell’acqua. Sotto, con tanti predatori affamati, sopra con spinner agguerriti. Tutti, compreso il sottoscritto, avevano sfruttato questa manna benedetta, soddisfacendo la voglia di strike e, perché no, un po’ di edonismo da selfie. Poi su tutti è scesa la sbarra del passaggio a livello più inatteso e triste. È iniziata una lunga attesa che sembrerebbe stia finalmente terminando in questi giorni, per il momento di transizione e scanditi da disposizioni e decreti che gradualmente dovrebbero restituirci la libertà passata. Il pollice scorre, scorre, ma ad un tratto arriva un messaggio: “Ciao Fede, tutto bene? Che sembra lì al sud, siete tornati a pesca?”. È Alessandro Puliga, per chi frequenta l’ambiente dello spinning sardo, un volto noto. Ci scambiamo pareri e speranze per lo più. Poi, prima di salutarci lui mi fa: “Se ti fa piacere ti invio qualche foto di gennaio e febbraio”. Sorrido, so già cosa aspettarmi.

Spinning d’isitinto
Profilo basso, ecco la parola d’ordine di Alessandro. Poche parole e tanta sostanza. Con lui non abbiamo a che fare con un “leone da tastiera”; pubblica l’essenziale, e per lui essenziale è quello che per un normale spinner è stupefacente. Tante spigole, tanti serra, le seppie dell’eging, tutte catture di peso, con sullo sfondo un mare stupendo, schiuma e onde; il suo mare, quello del nord Sardegna. “Sono un pescatore d’istinto” mi confida, “forse all’antica”. Poi vai a vedere che per lui “all’antica” significa riflessivo, serio, preparato; uno cioè che affronta il mare consapevolmente, tentando di migliorare la tecnica facendo tesoro delle esperienze. In quest’ottica, parlare con Alessandro di attrezzatura è, al tempo stesso utile e inutile. Mi spiego: per lui canna e mulinello non sono determinanti, non fanno lo spinner. L’evoluzione e il progresso che si sono raggiunti nella costruzione di fusti in carbonio e mulinelli leggerissimi fanno si che con un budget limitato si possa avere a disposizione un pacchetto più che sufficiente per affrontare pesci di mole. Negli anni Alessandro ha testato, fino a polverizzarli, tanti attrezzi, canne, mulinelli, centinaia di artificiali. Più che sponsorizzare questo o quel marchio preferisce trasmettere un messaggio che si riassume in due parole: esperienza e sensazioni. Lo spinning in questo aiuta. È una tecnica di pesca prettamente individuale; anche quando ci si sposta in due o tre, una volta arrivati sullo spot, si pesca in solitaria. Questo, se da un lato crea isolamento e non sviluppa la convivialità tipica di altre tecniche (vedi surf casting…), non di meno aiuta ad aumentare le capacità sensoriali. Alla fine, dopo centinaia di uscite a pesca, amare slamature e sensazionali catture, ogni volta che si arriva in spiaggia e si osserva il mare, una vocina ti dice: “Ascolta il tuo istinto”, e questo ti porta nello spot giusto. Non è magia (forse un po’ anche quella), ma un approccio basato sull’esperienza e sul fidarsi delle proprie sensazioni. Di marche non si parla, ok, ma giusto per dare qualche indicazione che descrive meglio anche la tecnica di Alessandro, diciamo che ultimamente si affida alla qualità del mulinello Shima- no Twin Power XD 5000, famoso per la robustezza, necessaria per chi pesca a spinning anche in condizioni estreme. “A nord si pesca col freddo”, quasi un mantra per Alessandro, a specificare che le migliori pescate si fanno nei mesi autunnali e invernali. In estate, nelle spiagge sparisce quasi tutto ad eccezione dei serra che però quest’anno, al nord, non hanno fatto la loro comparsa in modo massiccio. Scorro le foto che Alessandro mi ha gentilmente inviato. Splendide catture, frutto di tanta esperienza e sensazioni, manco a dirlo.